Fanghi sull’isola di Tresse a Venezia. Anac: “Riscontrate parecchie irregolarità e criticità”
Date:
09 dicembre 2022

Fanghi sull’isola di Tresse a Venezia. Anac: “Riscontrate parecchie irregolarità e criticità”
Sono parecchie le irregolarità e criticità riscontrate dall’Autorità Anticorruzione in merito alla concessione dei lavori di ampliamento dell’isola di Tresse, a Venezia. Al termine di un’approfondita istruttoria avviata a seguito di un esposto da parte di un gruppo di ambientalisti, Anac è intervenuta sulla questione della messa a dimora dei fanghi provenienti dalle attività di scavo e drenaggio dei canali, rii e fondali della città lacunare. Innanzitutto è emersa una reiterata proroga della concessione in favore della società Tressetre, nonché nuovo affidamenti di lavori illegittimi alla stessa società. La concessione del 2007 è stata prorogata fino al 31-12-2022 per la gestione dei conferimenti, e sino al 31-12-2026 per i lavori di sistemazione ambientale.
Per quanto riguarda l’affidamento della porzione di isola denominata Tresse1, Anac rileva come non si comprende quale sia il titolo giuridico o il procedimento legittimante la cessione, e soprattutto se e in che modo la concedente abbia espresso il proprio assenso, e soprattutto quali siano le condizioni della cessione (termini, corrispettivo, durata, obblighi reciproci).
Per quanto riguarda, invece, le varianti 2009 e 2011, Anac rileva come difettino dei presupposti del quadro normativo di riferimento, ossia delle condizioni di tassatività ed eccezionalità. “Il raggiungimento della quota prevista dal Prg del 1965 non costituisce di certo una causa imprevista e imprevedibile”, sottolinea Anac. E nemmeno “un’esigenza derivante da sopravvenute disposizioni legislative e regolamentari”. “Non è pertanto giustificato – ribadisce Anac – il ricorso alle due varianti in corso d’opera, senza gara, di attività aggiuntive al concessionario, come non è giustificata la conseguente illegittima proroga sino al 31-12-2016 della concessione in essere, in palese violazione dell’obbligo generale di addivenire all’affidamento di contratti pubblici attraverso un confronto concorrenziale”. “Appare peraltro singolare – continua Anac – che l’esigenza e il relativo affidamento di nuove opere siano emerse, in entrambi i casi, successivamente al termine del periodo di lavorazione delle opere previste”.
Dalla ricostruzione dell’Autorità Anticorruzione è risultato poi che le opere dovevano essere completate entro il 31-7-2011, e il collaudo doveva concludersi entro i sei mesi successivi. In realtà le operazioni di collaudo sono state avviate solo nel marzo 2018, e concluse soltanto in parte il 21-3-2021. Anac parla quindi di “grave ritardo” e “parzialità del collaudo”.
Tra le irregolarità rilevate da Anac, c’è poi la gestione “senza titolo” del conferimento dei fanghi affidata al concessionario. Nel periodo compreso fra il 1 gennaio 2017 e il 5 dicembre 2018, il servizio è stato svolto dal concessionario “sine titulo”.
Infine l’Autorità fa presente come sia priva di fondamento l’argomentazione secondo cui il mancato completamento delle opere sarebbe in parte imputabile al concedente. “Non trova riscontro negli atti stipulati”, afferma Anac.
Da ultimo l’Autorità Anticorruzione fa presente che, “ad oggi, nonostante la prossimità della scadenza dell’attuale servizio fissata per il 31 dicembre 2022, non sembra sia stata avviata alcuna procedura volta a garantire l’affidamento del servizio nel pieno rispetto delle regole concorrenziali”.
Last update 09/12/2022, 8:41
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Faro dell'Autorità sulla reiterata proroga della concessione in favore della società Tressetre