Lotta alla corruzione, Italia e Svizzera unite. Intesa Anac con la Commissione Appalti Berna
Date:
02 settembre 2022 - 02 settembre 2022

Lotta alla corruzione, Italia e Svizzera unite. Intesa di Anac con la Commissione Appalti Pubblici di Berna
“Non c’è solo una firma, oggi. C’è un lavoro comune, una vicinanza e un proficuo scambio di informazioni che va avanti da oltre vent’anni. Per noi svizzeri il dialogo con l’Italia è molto importante. Il vostro Paese è un esempio per la sua legislazione avanzata. Anche nel campo della certificazione antimafia che il Consiglio federale sta discutendo”. Così Markus Schlagenhof, Presidente della Commissione appalti pubblici Confederazione-Cantoni, è intervenuto nel pomeriggio di oggi 2 settembre 2022 a Roma, a Palazzo Sciarra, sede dell’Autorità Italiana Anticorruzione, alla firma del Protocollo d’Intesa con Anac.
Tra gli obiettivi che si vogliono raggiungere ci sono scambi informativi e di buone prassi fra Italia e Svizzera, cooperazione in progetti comuni nel settore dei contratti pubblici al fine di prevenire e combattere la corruzione, consultazioni periodiche e organizzazione di attività formative e seminari di studio al fine di rafforzare l’integrità e l’etica pubblica.
“Nella lotta alla corruzione è fondamentale la cooperazione fra i Paesi, lo scambio internazionale di dati e informazioni, ma anche di buone pratiche e di esempi virtuosi”, ha sottolineato il Presidente di Anac Giuseppe Busia. “La collaborazione fra stati diversi è necessaria per promuovere maggiore trasparenza e accesso ai dati”.
Tra i compiti della Commissione svizzera vi è quello di garantire la sorveglianza sull’osservanza degli impegni internazionali assunti da Berna nel campo degli appalti. E anche la possibilità di adottare provvedimenti per accertate irregolarità, o interventi diretti presso le autorità della Confederazione o dei Cantoni per chiedere loro di chiarire fatti di cui sussistono indizi di violazione di norme o impegni presi.
Tra i temi al centro della discussione congiunta la questione del certificato antimafia, riguardo al quale vi è un’iniziativa parlamentare al fine di introdurlo nella Confederazione elvetica, come avviene oggi in Italia. La delegazione svizzera si è mostrata molto attenta a capirne il funzionamento, le modalità di utilizzo, i benefici che comporta, l’applicazione pratica negli appalti.
Tra gli altri punti affrontati l’idea di redigere una scheda informativa che illustri i rispettivi attestati e documenti richiesti alle società svizzere che lavorano in Italia e viceversa. Infine, il Presidente di Anac Busia, rispondendo alle domande dei presenti, ha illustrato l’azione dell’Autorità nel prevenire malaffare e corruzione di fronte all’arrivo degli ingenti finanziamenti del Pnrr. Grazie alla Banca dati Anac e al controllo preventivo e incrociato della Banca Dati dell’Autorità, tutti gli appalti del Pnrr vengono monitorati e controllati, garantendo maggiore sicurezza che possano venir spesi nel migliore dei modi possibili.
Ultimo aggiornamento 02/09/2022, 16:27
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A Palazzo Sciarra, sede dell'Autorità, la firma del Protocollo i presidenti: Giuseppe Busia e Markus Schlagenhof