Appalti. Authority - Giampaolino: "Favorire l'arbitrato amministrato rivedendone costi, tempi e ridisciplinando la Camera arbitrale".
Date:
23 marzo 2009

Introduzione
Comunicato Stampa
Come mezzo di risoluzione delle controversie l’arbitrato, come viene attualmente utilizzato, non costituisce un affare per i bilanci pubblici.
Questa la premessa che il Presidente dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici ha sviluppato al Convegno tenutosi su questo istituto.
Se, da un lato, esso serve ad evitare i tempi imposti dalle lungaggini giudiziarie, dall’altro, lo stesso è diventato un momento dell’esecuzione normale del contratto con soccombenza incorporata per l’amministrazione con prevalenza per l’arbitrato libero, meno veloce e più oneroso di quello presso la Camera arbitrale.
Secondo Giampaolino occorrerebbe favorire l’arbitrato amministrato, rivedendone i costi ed i tempi, abolendo il versamento dell’acconto, mentre, per tutti gli arbitrati, occorrerebbe prevedere una composizione dell’organo secondo l’importanza o la complessità della controversia.
La stessa Camera arbitrale andrebbe ridisciplinata chiamandone a far parte, oltre ai rappresentanti delle istituzioni, i rappresentanti degli interessi in gioco, sia pubblici, come il Ministero dell’Economia, le Regioni e gli Enti locali, sia privati, come gli esponenti dei mercati interessati.
Sarebbe infine utile, ha concluso Giampaolino, che sin d’ora una circolare della Presidenza del Consiglio invitasse le strutture di governo ad utilizzare la Camera arbitrale anziché gli arbitrati liberi e che le pubbliche amministrazioni, per la nomina dei loro arbitri, si avvalessero di soggetti ad esse legati da rapporto organico.
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