Authority contratti pubblici - Audizione presso le Commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato
Date:
08 luglio 2010

Introduzione
Comunicato Stampa
Nell’Audizione di oggi al Senato l’Autorità ha fornito il proprio contributo di analisi e proposte sulle “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” (Atto Senato 2156).
Gli articoli (3 – 4) relativi alla istituzione della Banca dati nazionale dei Contratti pubblici e della Anagrafe unica dei contratti pubblici, si legge nella relazione presentata alle Commissioni dall’AVCP, costituiscono un punto centrale e di fondamentale importanza ai fini del raggiungimento dell’obiettivo della trasparenza.
Secondo l’Autorità la costituzione della anagrafe unica dei contratti pubblici, creando un repertorio comune, consentirebbe di trasformare la mole di dati informativi statistici oggi raccolti presso i Ministeri, le Regioni, le stazioni appaltanti, le imprese e l’Autorità in un sistema di “dati gestionali” validati grazie alla possibilità di poterli finalmente incrociare fra loro. In tal modo si darebbe vita alla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), precondizione per realizzare strategie concertate di vigilanza e di controllo da parte della Autorità e di tutti gli altri soggetti deputati, Ministero dell’interno e magistratura in primis.
L’esigenza della creazione di una Banca Dati e Anagrafe unica dei contratti, valida per qualunque tipo di contratto e di stazione appaltante, in grado di acquisire in tempo reale le informazioni sui soggetti attuatori, sui contratti, sulle imprese partecipanti alle gare, sulle imprese esecutrici, sulle imprese subappaltatrici e sui noli, ha rappresentato l’AVCP ai parlamentari, risponderebbe all’esigenza di disporre con immediatezza di tutte le informazioni, garantire la massima trasparenza del mercato degli appalti e, conseguentemente, intervenire tempestivamente per contrastare fenomeni particolarmente gravi legati all’infiltrazione malavitosa nei contratti pubblici.
La ratio di tale disposizione è quella di creare un circuito virtuoso di conoscenza e controllo diffuso sull'attività contrattuale pubblica, in modo da favorire il rispetto della legalità ed il corretto agire della pubblica amministrazione, in funzione sia preventiva rispetto ai fenomeni di corruzione sia di garanzia dell'efficacia della gestione della spesa pubblica.
Già l’istituzione presso l’Autorità della banca dati dei Certificati esecuzione lavori (CEL) ha contribuito a contrastare il fenomeno dell’utilizzo di certificati lavori falsi per il conseguimento dell’attestazione di qualificazione e, pertanto, si ritiene opportuno prevedere l’obbligo dell’invio telematico all’Autorità anche dei certificati relativi all’esecuzione delle prestazioni di servizi e forniture.
La costruzione di un sistema centralizzato dei contratti pubblici diventerebbe uno strumento di semplificazione, vigilanza, e creazione del profilo dell’esecutore e delle Stazioni Appaltanti.
L’Autorità crede che consentire l’utilizzo e la valorizzazione dei dati pubblici, aprendo alle stazioni appaltanti l’accesso alle informazioni ed ai contenuti prodotti o in possesso della PA, contribuisca in maniera preponderante al raggiungimento dell’obiettivo “trasparenza”.
Per rispondere all’esigenza della “riqualificazione” del mercato l’Avcp ritiene che, sul piano della domanda, il proprio ruolo possa essere maggiormente rafforzato con l’adozione di ulteriori misure che prevedano la pubblicazione nella banca dati, per ogni contratto, dei bandi e gli avvisi di gara, gli aggiudicatari e l’elenco dei partecipanti, l’inizio dell’esecuzione del contratto, le sospensioni e le varianti, le imprese subappaltatrici, la durata e gli importi finali del contratto, i dati relativi al contenzioso ed al relativo esito, compresi gli eventuali arbitrati.
Attraverso la banca dati si può porre a disposizione delle stazioni appaltanti la disponibilità della documentazione sopra indicata che può rappresentare un’importante garanzia dell’effettivo possesso dei requisiti da parte delle imprese, il cui accertamento, attualmente, si risolve nell’ambito di un procedimento interno alla stazione appaltante, verificabile solo da parte delle imprese coinvolte nella procedura ed, eventualmente, in sede di contenzioso.
Andrebbe, invece, ricondotta nell’ambito dell’Autorità la predisposizione dei moduli standard per la dichiarazione sostitutiva dei requisiti di partecipazione di ordine generale e per gli appalti di servizi e forniture e per quelli di lavori di importo inferiore a 150.000 euro. Tale esigenza va ribadita in considerazione dell’ampliamento della materia contrattualistica anche ai servizi e alle forniture. La modulistica standardizzata dovrebbe scongiurare i frequenti errori in cui incorrono le imprese, che rappresentano ostacoli alla celere conclusione delle procedure di affidamento e garantire la certezza in ordine alla corretta identificazione dei requisiti richiesti per la partecipazione.
L’AVCP ha sottolineato che il ruolo della banca dati è altrettanto centrale sul piano dell’offerta, perché in tal modo si renderebbe possibile il censimento delle stazioni appaltanti, istituendo l’anagrafe delle Stazioni Appaltanti e prevedendo forme di pubblicità sui profili reputazionali già in possesso dell’AVCP.
Secondo l’AVCP occorre anche prevedere l’obbligo di riesame dei provvedimenti adottati per le stazioni appaltanti destinatarie di delibere accertanti l’esistenza di cause di illegittimità o irregolarità, nonché il potere sanzionatorio fino ad euro 50.000 per le amministrazioni risultanti inottemperanti, e la possibilità di agire in giudizio nei confronti delle stesse qualora confermino il provvedimento colpito dai rilievi.
Sul piano della semplificazione l’Autorità ha fatto presente che l’utilizzo dello strumento regolatorio accompagnato da un aumento della potestà sanzionatoria attribuita all’Autorità contribuirebbe a limitare sensibilmente la iper-regolamentazione.
Sul tema della legiferazione di emergenza, che permette alle stazioni appaltanti di operare in deroga a numerose disposizioni comprese quelle del Codice appalti relative all’Autorità e all’Osservatorio dei contratti pubblici, l’AVCP ha stigmatizzato il ricorso a tali procedure previste esclusivamente per fronteggiare con poteri straordinari calamità, catastrofi o altri eventi di natura eccezionale.
Info: Dirigente Ufficio Comunicazione – dott. Alessandro Menenti – Via di Ripetta, 246 – 00186 Roma – tel. 06/367231 – cell.3346274964 – www.avcp.it
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