Omesso Piano Anticorruzione, sanzioni pecuniarie personali per i vertici del Comune
Date:
24 giugno 2022

Comune e Sindaco omettono di pubblicare il Piano anticorruzione sul sito
L’omessa adozione del Piano triennale di prevenzione della corruzione ha comportato per i vertici di un importante Comune sardo un procedimento sanzionatorio da parte di Anac
L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha irrogato una sanzione pecuniaria complessiva pari a 7000 euro ai responsabili dell’ente, sanzione che dovrà essere saldata personalmente dagli stessi amministratori, per mille euro ciascuno.
L’indagine di verifica di Anac ha portato ad accertare una mancata pubblicazione annuale del Piano sul sito istituzionale, violando così l’obbligo di adozione, con relative inadempienze nella sezione Amministrazione Trasparente.
La delibera di Anac
Nella delibera di sanzione, la numero 287 del 14 giugno 2022, l’Autorità rileva una serie di omissioni da parte del sindaco, della giunta comunale e del Responsabile Anticorruzione del Comune, i quali hanno addotto come giustificazione “la difficoltà di gestire la mole di lavoro con le poche risorse a disposizione, con l’aggravio della gestione dell’emergenza sanitaria per la diffusione del Covid”.
L’Autorità da parte sua ha fatto presente che “se pur comprensibili, tali motivazioni appaiono tuttavia insufficienti a giustificare l’inadempienza dei principali obblighi sanciti dalla normativa vigente in materia di prevenzione della corruzione”. Anac rileva, infatti, che “il Comune non ha fornito alcuna evidenza documentale dalla quale risulti che abbia dato avvio all’attività propedeutica all’elaborazione del Piano”.
“Quanto al sindaco e alla giunta – aggiunge l’Autorità – le risultanze istruttorie non hanno evidenziato sollecitazioni nei confronti del responsabile anticorruzione affinché predisponesse il piano”. “Palesi, dunque, le responsabilità dell’organo di indirizzo politico la cui negligenza, protratta nel tempo, sottolinea la gravità della condotta serbata con inescusabile trascuratezza per culpa in vigilando”, avendo omesso di verificare la realizzazione degli adempimenti che la legge assegna. “La censurata condotta del sindaco e della giunta è da rinvenirsi nella colpa, pur escludendo che il loro comportamento omissivo, seppure caratterizzato da inosservanza degli ordinari doveri di diligenza, fosse il fine ultimo della loro azione”.
Comune noncurante anche su altri obblighi di legge
L’organo di indirizzo politico non può esimersi dalle proprie responsabilità, in quanto la legge gli riconosce l’obbligo di controllo generalizzato affinché le disposizioni normative e regolamentari siano attuate. Si evidenzia che il Piano – sostiene Anac - è un atto programmatorio, non costituisce un insieme astratto di previsioni e misure, trattandosi quindi di uno strumento dinamico che si evolve insieme alla struttura amministrativa cui pertiene, e in relazione al progredire della strategia di prevenzione, il ritardo nell’adozione non appare scusabile.
La mancata adozione del Piano Anticorruzione rappresenta pertanto una condotta omissiva che integra un illecito permanente i cui effetti si protraggono fino a quando l’adempimento richiesto dalla legge non viene effettivamente eseguito. Infatti, l’adozione di un provvedimento di programmazione e organizzazione, quale è il Piano Anticorruzione, richiede una serie di azioni di ricognizione di attività e di consultazione di cui non si è ricavata traccia dalla consultazione del sito, né è stata fatta menzione nelle controdeduzioni prodotte.
Infine Anac evidenzia una scarsa attenzione dell’ente alle scadenze di legge previste e una totale noncuranza degli obblighi di legge.
Leggi la delibera
Last update 24/06/2022, 9:50