Autorità sui contratti pubblici: riportare arbitrato sotto controllo pubblico
Data:
29 ottobre 2007

Introduzione
Comunicato Stampa
Riportare l’arbitrato sotto il controllo di un organo pubblico: questa la soluzione suggerita dall’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture nell’atto di segnalazione inviato ai Presidenti della Camere e al Presidente del Consiglio dei Ministri (nonché ai Ministri delle Infrastrutture, dell’Economia, dello Sviluppo economico e della Giustizia) per rimuovere anomalie e criticità nel sistema degli arbitrati negli appalti pubblici.
L’Autorità aveva già rilevato nella Relazione annuale al Parlamento la generalizzata acquiescenza delle Amministrazioni a fronte di compensi non rispettosi della tabella da applicare e, soprattutto, la frequenza delle soccombenze dell’amministrazione nei procedimenti arbitrali ed in particolare negli arbitrati liberi. Da ciò le polemiche circa il fatto che l’istituto arbitrale costituisce in realtà un sistema diretto in gran parte a favorire l’impresa a danno dell’Amministrazione e che ha portato il Governo ad inserire nella legge finanziaria 2008 una norma volta a vietare in modo generalizzato il ricorso all’arbitrato nel settore degli appalti.
Secondo l’Autorità, attribuire alla Camera Arbitrale un potere generalizzato di nomina del terzo arbitro e di determinazione dei compensi dei collegi arbitrali, come era nell’assetto iniziale della “Merloni”, potrebbe invece offrire garanzie sufficienti sia sulla neutralità ed imparzialità della costituzione del collegio sia sulla possibilità di monitorare l’andamento delle liti, sia sul necessario contenimento delle spese.
L’esclusione della clausola compromissoria per le controversie in tema di contratti pubblici genera infatti forti perplessità in merito alla sostenibilità da parte del mercato, a causa dell’eccessiva lunghezza dei tempi della giustizia, sia essa ordinaria che amministrativa.
Ultimo aggiornamento 21/10/2021, 13:47