Best Practice Expo – A.N.AC.
Data:
28 ottobre 2016

Introduzione
Sintesi della ricerca La legacy organizzativo-gestionale di Expo 2015
La ricerca nasce nell’ambito dell’Osservatorio sul Cambiamento delle Amministrazioni Pubbliche (OCAP) di SDA Bocconi School of Management, con l’obiettivo di analizzare le lezioni apprese dalla progettazione e dalla preparazione di Expo Milano 2015.
In particolare, data anche la natura dell’Osservatorio nell’ambito del quale si sviluppa, il lavoro mira ad identificare le esperienze organizzativo-gestionali messe in atto da Expo 2015 S.p.A. che potrebbero in qualche modo essere trasferite ad altre pubbliche amministrazioni e/o ad altri grandi eventi. Infatti, grandi eventi come Expo favoriscono la collaborazione tra diversi livelli istituzionali e richiedono importanti investimenti in termini di gestione di progetti complessi, definizione di nuovi modelli organizzativi, processi decisionali e messa a punto di pratiche gestionali. Tale patrimonio di esperienza e soluzioni accumulate può costituire un importante stimolo alla diffusione di pratiche organizzative innovative, capaci di produrre efficienza e qualità degli interventi, soprattutto in ambiti caratterizzati da forti vincoli, come il settore pubblico. Il progetto consiste quindi nell’analisi di alcune buone pratiche identificate sulla base del loro potenziale contributo nel generare una legacy di natura organizzativo-gestionale, mettendo in risalto il valore creato dal sistema Expo.
La ricerca ha dunque considerato 14 buone pratiche identificate in collaborazione ai referenti di Expo 2015 S.p.A.. Attraverso un’analisi documentale e una serie di interviste, tali pratiche sono state classificate sulla base di risultati conseguiti, riconoscimento da parte degli stakeholder e possibilità di replicare la pratica in altri contesti pubblici. Ciascuna pratica, in funzione della valutazione combinata di tali criteri, è stata ricondotta ad uno dei seguenti stadi: emergente (pratiche in una fase iniziale di sviluppo, con ancora limitate evidenze dei risultati raggiunti ed un riconoscimento prevalentemente interno all’organizzazione);
promettente (pratiche in una fase intermedia di sviluppo con dati, ancorché parziali, sui risultati positivi raggiunti, un riconoscimento interno ed esterno tra gli addetti ai lavori, e la presenza di condizioni che suggeriscano la potenziale replicabilità, in tutto o in parte, in contesti differenti); consolidato (pratiche in una fase di utilizzo stabile con robuste evidenze dei risultati positivi raggiunti, un ampio riconoscimento interno ed esterno all’organizzazione, e per la quale siano stati individuati gli elementi di replicabilità in altri contesti). Da un punto di vista metodologico, l’analisi si è svolta in due momenti distinti, prima dell’inizio dell’Esposizione Universale e dopo la fine dell’Evento, consentendo ai ricercatori di valutarne l’evoluzione.
La ricerca si è conclusa con l’identificazione di alcuni fattori critici di successo comuni alle pratiche considerate: il frequente ricorso a network pubblici e partnership da parte delle pubbliche amministrazioni, il coinvolgimento della società civile in un’ottica di co-production dei servizi pubblici e l’approccio innovativo ed imprenditoriale dei manager pubblici.
Tra le buone pratiche analizzate vi è il “Protocollo tra Expo 2015 S.p.A. e l’Autorità Nazionale Anticorruzione”, centrata sulla collaborazione inter-istituzionale tra Expo 2015 S.p.A. e l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) relativamente alla supervisione e al monitoraggio delle procedure di appalto di Expo Milano 2015, con l’obiettivo di promuoverne la trasparenza, la correttezza, l’efficacia e l’efficienza.
La ricerca nasce nell’ambito dell’Osservatorio sul Cambiamento delle Amministrazioni Pubbliche (OCAP) di SDA Bocconi School of Management, con l’obiettivo di analizzare le lezioni apprese dalla progettazione e dalla preparazione di Expo Milano 2015.
In particolare, data anche la natura dell’Osservatorio nell’ambito del quale si sviluppa, il lavoro mira ad identificare le esperienze organizzativo-gestionali messe in atto da Expo 2015 S.p.A. che potrebbero in qualche modo essere trasferite ad altre pubbliche amministrazioni e/o ad altri grandi eventi. Infatti, grandi eventi come Expo favoriscono la collaborazione tra diversi livelli istituzionali e richiedono importanti investimenti in termini di gestione di progetti complessi, definizione di nuovi modelli organizzativi, processi decisionali e messa a punto di pratiche gestionali. Tale patrimonio di esperienza e soluzioni accumulate può costituire un importante stimolo alla diffusione di pratiche organizzative innovative, capaci di produrre efficienza e qualità degli interventi, soprattutto in ambiti caratterizzati da forti vincoli, come il settore pubblico. Il progetto consiste quindi nell’analisi di alcune buone pratiche identificate sulla base del loro potenziale contributo nel generare una legacy di natura organizzativo-gestionale, mettendo in risalto il valore creato dal sistema Expo.
La ricerca ha dunque considerato 14 buone pratiche identificate in collaborazione ai referenti di Expo 2015 S.p.A.. Attraverso un’analisi documentale e una serie di interviste, tali pratiche sono state classificate sulla base di risultati conseguiti, riconoscimento da parte degli stakeholder e possibilità di replicare la pratica in altri contesti pubblici. Ciascuna pratica, in funzione della valutazione combinata di tali criteri, è stata ricondotta ad uno dei seguenti stadi: emergente (pratiche in una fase iniziale di sviluppo, con ancora limitate evidenze dei risultati raggiunti ed un riconoscimento prevalentemente interno all’organizzazione);
promettente (pratiche in una fase intermedia di sviluppo con dati, ancorché parziali, sui risultati positivi raggiunti, un riconoscimento interno ed esterno tra gli addetti ai lavori, e la presenza di condizioni che suggeriscano la potenziale replicabilità, in tutto o in parte, in contesti differenti); consolidato (pratiche in una fase di utilizzo stabile con robuste evidenze dei risultati positivi raggiunti, un ampio riconoscimento interno ed esterno all’organizzazione, e per la quale siano stati individuati gli elementi di replicabilità in altri contesti). Da un punto di vista metodologico, l’analisi si è svolta in due momenti distinti, prima dell’inizio dell’Esposizione Universale e dopo la fine dell’Evento, consentendo ai ricercatori di valutarne l’evoluzione.
La ricerca si è conclusa con l’identificazione di alcuni fattori critici di successo comuni alle pratiche considerate: il frequente ricorso a network pubblici e partnership da parte delle pubbliche amministrazioni, il coinvolgimento della società civile in un’ottica di co-production dei servizi pubblici e l’approccio innovativo ed imprenditoriale dei manager pubblici.
Tra le buone pratiche analizzate vi è il “Protocollo tra Expo 2015 S.p.A. e l’Autorità Nazionale Anticorruzione”, centrata sulla collaborazione inter-istituzionale tra Expo 2015 S.p.A. e l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) relativamente alla supervisione e al monitoraggio delle procedure di appalto di Expo Milano 2015, con l’obiettivo di promuoverne la trasparenza, la correttezza, l’efficacia e l’efficienza.
- Protocollo tra Expo 2015 S.p.A. e l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Cap. 11 del volume: ‘La Legacy organizzativo - gestionale di EXPO Milano 2015’ .
- Il documento completo nel sito SDA Bocconi School of Management – White paper 2015.
- Tutta la documentazione su EXPO 2015.
Ultimo aggiornamento 08/04/2020, 7:28
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Sintesi della ricerca La legacy organizzativo-gestionale di Expo 2015