Busia: “Corruzione, oggi avviene con finte consulenze e contratti paralleli”
Data:
27 gennaio 2022

Busia all'evento Eurispes - Anac
“Oggi ci sono in giro molte meno valigette di mazzette rispetto ai tempi di Tangentopoli, ma ci sono molti più fenomeni di finte consulenze e contratti paralleli, che sono le nuove modalità attraverso cui avviene la corruzione”. Così il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia, ha dichiarato oggi alla tavola rotonda organizzata da Eurispes “Dialogo sulla misurazione della corruzione”.
“Misurare l’effettività della corruzione nel nostro Paese è fondamentale, e questo è già una forma di prevenzione, e uno indispensabile strumento per elaborare strategie adeguate per combatterla”, ha aggiunto Busia. “Serve anche a pesarne i costi, quindi conviene sviluppare indicatori di misurazione affidabili e adeguati. Infine è fondamentale per dare all’estero un’immagine reale dell’Italia, non affidata solo a quello che si percepisce, ma fondata su dati oggettivi”.
“Ecco perché Anac sta portando avanti, in collaborazione con la Ue e il Pon, lo sviluppo di criteri oggettivi di misurazione della corruzione, avvalendosi della Banca dati Nazionale dei Contratti Pubblici dell’Autorità, incrociando i dati con gli altri soggetti pubblici”, ha continuato Busia. “In Italia, come in altri Paesi, persiste un’assenza di dati scientifici sul fenomeno corruttivo e una carenza di informazioni territoriali rilevate in modo sistematico che possano fungere da ingredienti per la costruzione di un sistema di misurazione validato scientificamente.
Nonostante questo, la corruzione non è esente da una certa incidenza statistica. Quando c’è del malaffare ci sono alcune circostanze che ricorrono di frequente. Utilizzando le informazioni contenute in varie banche dati, l’Autorità punta pertanto a individuare una serie di “indicatori di rischio corruzione”, peraltro in coerenza con quanto previsto dal Pnrr per il miglioramento dell’efficacia della lotta contro la corruzione”.
Questo è l'obiettivo proprio del progetto europeo “Misurazione del rischio di corruzione a livello territoriale e promozione della trasparenza”, che vede coinvolta l'Anac con un ruolo centrale e di coordinamento, e che ha l’obiettivo di costruire e rendere disponibile alla collettività un insieme di indicatori scientifici in grado di stabilire quanto sia alto il rischio che si possano verificare fatti di corruzione.
Delle “red flag”, in altre parole, che si accendono quando si riscontrano una serie di anomalie (un po’ come le spie del cruscotto di un’auto o i software di rilevazione di un antivirus). Il modello potrà inoltre essere un punto di riferimento internazionale, dal momento che nessun Paese è ancora riuscito nella non facile “impresa” di fornire in maniera strutturata e al più ampio pubblico possibile indicatori di rischio corruzione.
Alla data di gennaio 2022 sono stati identificati ben 71 indicatori per la misurazione e il contrasto della corruzione, suddivisi in 3 aree tematiche distinte:
1. Indicatori di contesto (49 indicatori articolati in 4 ambiti (Criminalità, Istruzione, Economia e territorio, Capitale Sociale);
2. Indicatori sugli Appalti (17 indicatori) incentrati sulla banca dati nazionale dei contratti pubblici di ANAC;
3. Indicatori “comunali” relativi ai Comuni sopra 15.000 abitanti (5 indicatori).
È in fase di sviluppo un’area web sul sito Anac dedicata al progetto per la misurazione della corruzione, dove saranno disponibili e consultabili in maniera interattiva gli indicatori e ulteriori dati e informazioni rilevanti per il monitoraggio e la prevenzione dei fenomeni di corruzione.
Ultimo aggiornamento 27/01/2022, 14:12
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Il Presidente dell'Anac è intervenuto alla tavola rotonda organizzata da Eurispes 'Dialogo sulla misurazione della corruzione'.