Busia: "Regole di trasparenza anche per le Tv private, non solo per quella pubblica"
Data:
26 luglio 2023

Busia: "Regole di trasparenza anche per le Tv private, non solo per quella pubblica"
“Se il contratto di servizio della Televisione pubblica italiana va modificato, non deve avvenire riducendo la trasparenza nell'utilizzo dei fondi della Rai ma aumentandola a vantaggio della stessa Azienda pubblica. Ciò non costituisce una palla al piede ma un vantaggio per la Rai". E’ quanto ha detto il Presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busia, in audizione oggi 26 luglio 2023 presso la Commissione Vigilanza Rai.
"Nell'ultimo triennio - ha ricordato il Presidente Anac – su un totale di 5.313 contratti aggiudicati dalla Rai (valore pari a oltre circa 3 miliardi e 700 milioni di euro), due terzi riguardano contratti esclusi dall'applicazione del Codice dei contratti, cioè 3526 contratti per 2 miliardi e 500 milioni; mentre solo per un terzo viene applicato il Codice degli Appalti, per un totale di circa 1780 contratti e un valore di circa un miliardo e 200 milioni di euro. Questo ci dice che non esiste un problema al riguardo".
“La Rai utilizza e ha adottato dei protocolli per cui usa regole di maggiore trasparenza” ma “sui i contratti esclusi - ha suggerito Busìa ai componenti della Commissione Vigilanza - potreste richiedere non l'applicazione del codice bensì maggiore trasparenza sulla spesa. Senza ingessare l'azienda, riteniamo che garantire la trasparenza potrebbe essere elemento estremamente utile. Per evitare di creare squilibri, danneggiando la Rai rispetto alla concorrenza privata, il Parlamento potrà anche valutare di introdurre regole analoghe di trasparenza, anche per i concorrenti privati, ovviamente, senza prevedere l’applicazione del Codice dei contratti pubblici”.
“Le regole di trasparenza – ha concluso il Presidente Busìa - servono a garantire efficienza, tutelare i diritti e le imprese, a spendere meglio il denaro pubblico e a garantire ai controllori di sapere esattamente cosa succede. Il dosaggio di queste regole è rimesso nell'equilibrio che voi sapete trovare, ma fare passi avanti nella trasparenza e nell'utilizzo dei soldi pubblici è sempre un progresso per tutti”.
Analisi degli affidamenti di RAI S.p.A. nel triennio 2020-2022
(Fonte Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici di ANAC)
Su un totale complessivo di n. 5.313 contratti per un importo complessivo pari a 3.768.502.951,31 euro:
- 3.526 contratti sono stati esclusi da applicazione Codice (importo complessivo pari ad € 2.526.049.779)
- 1.787 contratti sono stati affidati con il codice appalti (importo complessivo pari a importo complessivo pari ad € 1.242.453.173)
Tra i contratti non esclusi – e quindi soggetti all’applicazione del Codice, che rappresentano circa 1/3 della spesa complessiva del triennio - le categorie merceologiche variegate e comprensive anche di beni strumentali, eventualmente utilizzabili anche per la produzione di programmi o materiali tipicamente riconducibili all’ipotesi di contratti esclusi dall’applicazione del Codice dei contratti. Tra queste, le categorie a maggior impatto di spesa, quelle che hanno assorbito circa il 45% dell’intera spesa complessiva dei contratti non esclusi del triennio (circa 557 milioni di euro).
- Servizi di programmazione di sistemi o tecnologie dell’informazione,
- Servizi di agenzie di stampa,
- Apparecchiature di rete,
- Servizi di mensa,
- Servizi di ricerche di mercato,
- Altri lavori di completamento di edifici,
- Elettricità,
- Servizi di vigilanza di edifici,
- Supporti di memorizzazione,
- Servizi di pulizia,
- Articoli in metallo prezioso,
- Servizi di movimentazione e magazzinaggio,
- Servizi assicurativi,
- Suite di pacchetti software
Per quanto riguarda la modalità di scelta del contraente nelle procedure di gara affidate con il codice appalti troviamo:
- Procedura aperta: circa il 50% dell’intera spesa non esclusi
- Procedura negoziata senza previa pubblicazione (23% della spesa)
- Affidamento diretto in adesione ad accordo quadro/convenzione (18% circa della spesa).
Tra i contratti esclusi dall'applicazione del codice, circa i 2/3 della spesa complessiva del triennio, i servizi televisivi e i Servizi di produzione televisiva rappresentano circa il 99% della spesa (€ 2.494.619.633). In questo ambito non troviamo la medesima varietà di categorie che abbiamo visto per i contratti non esclusi e nessuna di quelle categorie che potrebbero considerarsi strumentali alla produzione di programmi o materiali ad essi connessi (es. apparecchiature audiovisive, di rete, di riproduzione video, pacchetti software, ecc.). Per quanto riguarda le modalità di scelta del contraente circa il 98% della spesa complessiva (€ 2.475.366.154) è caratterizzata da procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando.
Ultimo aggiornamento 26/07/2023, 17:14
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Audizione del presidente Anac in commissione Vigilanza