Inconferibilità e incompatibilità ex d.lgs. n. 39/2013
FAQ in materia di Anticorruzione. La sezione è stata aggiornata successivamente alla emanazione del PNA 2019-2021. FAQ aggiornate al 02 dicembre 2025
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Il d.lgs. n. 39 del 2013 è applicabile integralmente alle regioni, ancorché a statuto speciale, in virtù dell’art. 22, co. 1, d.lgs. n. 39 del 2013, che dispone la prevalenza delle norme del citato decreto sulle diverse disposizioni di legge regionale senza operare alcuna distinzione tra regioni a statuto ordinario e a statuto speciale.
Parole chiave: Anticorruzione – incompatibilità- inconferibilità – incarichi - regioni
Fonte: art. 22, co. 1 d.lgs. n. 39/2013; delibere Anac nn. 284 del 13 gennaio 2016 e 362 del 20 luglio 2023
Ai fini dell’individuazione del numero degli abitanti di un Comune, rilevante per l’applicazione del d.lgs. n. 39/2013, in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, deve farsi riferimento al nuovo sistema di contabilità demografica effettuato dall’ISTAT attraverso il censimento permanente della popolazione delle abitazioni, sulla base del quale è dichiarata la popolazione legale.
Parole chiave: Anticorruzione –– incompatibilità- inconferibilità- incarichi- popolazione legale- ente locale
Fonte: d.lgs. 39/2013 - delibera Anac n. 65 del 20 gennaio 2021.
Le autodichiarazioni sull’insussistenza di cause di inconferibilità devono essere acquisite all’atto del conferimento di uno degli incarichi disciplinati dal suddetto decreto, costituendo condizione di efficacia dell’attribuzione dell’incarico.
Le dichiarazioni sulla insussistenza di cause di incompatibilità devono essere presentate annualmente. Entrambe le tipologie di dichiarazioni devono comunque essere rinnovate ogni qualvolta sopraggiungano eventi rilevanti (ad esempio, per l’inconferibilità, una sentenza di condanna ai sensi dell’art.3 del d.lgs. n. 39/2013).
Parole chiave: Anticorruzione – accertamento – art. 20 d.lgs. n. 39/2013
La vigilanza sull’osservanza delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità è demandata al responsabile della prevenzione della corruzione e all’Autorità nazionale anticorruzione.
Al RPCT, individuato dall’art. 15 del d.lgs. n. 39/2013 come il soggetto tenuto a far rispettare in prima battuta le disposizioni del decreto medesimo, è assegnato il compito di contestare la situazione di inconferibilità o incompatibilità e di segnalare i casi di possibili violazione all’ANAC.
L’Autorità, ai sensi dell’art. 16, comma 1, ha il potere di vigilare sul rispetto di tutte le disposizioni recate dal d.lgs. n. 39 del 2013 e perciò può procedere all’accertamento di singole e specifiche fattispecie di conferimento degli incarichi.
Detto potere può attivarsi, ove l’incarico sia conferito, su segnalazione di terzi, in occasione della richiesta di pareri da parte delle Amministrazioni, su segnalazione dello stesso RPCT, ovvero d’ufficio.
Parole chiave: Anticorruzione – accertamento – art. 15, d.lgs. n. 39/2013
Fonte: art. 15, d.lgs. n. 39/2013 – Comunicato del Presidente del 14 settembre 2022 – Delibera n. 427 del 14 settembre 2022
Nel caso in cui l’ipotesi di incompatibilità sia sopravvenuta a seguito di elezione o nomina a componente di organo di indirizzo politico, la decadenza dall’incarico amministrativo deve essere contestata dal RPCT dell’ente in cui è svolto tale ultimo incarico.
Parole chiave: Anticorruzione – contestazione – art. 15, d.lgs. n. 39/2013
Fonte: art. 15, d.lgs. n. 39/2013.
Nonostante il nomen iuris, il potere di accertamento attribuito all’ANAC dall’art. 16, comma 1, ha connotazioni particolari. L’anac “accerta” nel senso che valuta la conformità a legge del conferimento, ad un certo soggetto, di un dato incarico e questa valutazione non si esaurisce in un opinamento, ma è produttiva di conseguenze giuridiche, avendo carattere provvedimentale. Da ciò discende che il provvedimento di accertamento è impugnabile dinanzi all’autorità giudiziaria ove non condiviso.
Parole chiave: delibera ANAC- carattere provvedimentale- carattere costitutivo- valore giuridico
Fonte: d.lgs. 39/2013 – sentenze del Consiglio di Stato nn. 126/2018 e 9684/2022 - PNA 2019, Parte III, § 1.5 e PNA 2025
Il d.lgs. n. 39 del 2013 si applica anche agli enti strumentali non economici degli enti locali, dotati di personalità giuridica di diritto pubblico, quali i consorzi disciplinati dall’art. 31 del d.lgs. n. 267/2000 (Testo Unico Enti Locali) e le Aziende Speciali disciplinate dall’art. 114 del medesimo testo legislativo, comprese le Aziende Speciali istituite dalle Camere di Commercio Industria e Artigianato.
Parole chiave: Anticorruzione –– enti strumentali di enti locali–Aziende speciali - Consorzi
Fonte: d.lgs. n. 39/2013 – art. 31 e 114, d.lgs 267/2000 ( TUEL), - Orientamento numero 16 del 06 maggio 2015 - AG 30/2015/AC - Orientamento numero 15 del 30 aprile 2015 - delibere Anac nn. 691 del 17 luglio 2019, 362 del 20 luglio 2023 e 463 dell’11 ottobre 2023
Il d.lgs. n. 39 del 2013 si applica anche ai consorzi in quanto enti pubblici economici, secondo la definizione contenuta nell’art. 1, co. 2, lett. b) del d.lgs. 39/2013.
Parole chiave: Anticorruzione –– consorzi- sviluppo industriale
Fonti: art. 1, co. 2 lett. b) d.lgs. n. 39/2013 - sentenza del Consiglio di Stato n. 126/2018 - delibere Anac mn. 453 del 9 maggio 2018 e 546 del 13 luglio 2021
In merito all’indagine sull’ambito di operatività di un ente pubblico, l’ANAC, in diverse occasioni, ha chiarito quali elementi siano significativi a tal fine, ritenendo, a titolo esemplificativo, un ente pubblico di ambito territoriale locale quell’ente pubblico la cui attività venga esercitata nel solo ambito di un comune e la nomina dei cui organi di vertice sia affidata allo stesso comune.
Analogamente, tenuto conto dell’ambito di operatività e dell’attuale legislazione in materia, è stata ritenuta riconducibile tra gli enti pubblici di livello provinciale una Camera di commercio operante in una determinata provincia.
Parole chiave: Anticorruzione –ente pubblico - livello
Fonti: d.lgs. n. 39/2013 - delibere Anac nn. 450 dell’8 maggio 2019, 400 del 19 maggio 2021, 256 del 18 maggio 2022 e 237 del 14 maggio 2024- massima n. 7 del 2019
L’art. 2 co. 2 del d.lgs. 39/2013 espressamente dispone che, ai fini del presente decreto, al conferimento negli enti locali di incarichi dirigenziali è assimilato quello di funzioni dirigenziali a personale non dirigenziale, nonché di tali incarichi a soggetti con contratto a tempo determinato.
In linea generale, si evidenzia inoltre che il regime delle incompatibilità e delle inconferibilità di cui al d.lgs. n. 39 del 2013 è applicabile agli incarichi dirigenziali e agli incarichi di funzioni dirigenziali. Pertanto, gli incarichi di posizione organizzativa potranno essere assimilati a quelli dirigenziali se contraddistinti dall’esercizio di funzioni dirigenziali per come descritte e perimetrate dall’art. 1, co. 2, lett. j) e k), dello stesso decreto.
Parole chiave: Anticorruzione –– incarico di posizione organizzativa enti locali
Fonte: art. 110, co. 2, d.lgs. 267/2000 - orientamento n. 4/2014 - AG 22/2015/AC - delibere Anac nn. 1001 del 21 settembre 2016, 925 del 13 settembre 2017, 105 del 2 marzo 2022 e 72 del 25.02.2025
La disciplina delle inconferibilità/incompatibilità contenuta nel d.lgs. 39/2013 non si applica all’incarico di revisore dei conti negli enti locali di cui all’art. 234 e ss TU enti locali (d.lgs. 267/2000) e all’incarico di revisore dei conti negli enti del sistema camerale ai sensi dell’art. 17 della legge n. 50/1993, in quanto tali incarichi non sono riconducibili allo svolgimento di funzione dirigenziale o gestoria.
Parole chiave: Anticorruzione –– revisore dei conti
Fonte: d.lgs. 39/2013 – d.lgs. 267/2000- delibera Anac n. 1006 del 23 ottobre 2019
Ciò che distingue un incarico dall’altro è l’esercizio delle competenze di amministrazione e gestione nell’ambito dell’ente in cui si è incardinati. tali prerogative spettano, essenzialmente, ai dirigenti e alle figure ad essi assimilabili. Il legislatore ha ritenuto, invece, di ricomprendere nella diversa categoria dell’“incarico amministrativo di vertice” coloro che, nell’ente, si occupano di fungere da raccordo tra l’organo di indirizzo politico e gli organi dirigenziali preposti alla concreta gestione amministrativa. Pertanto, il corretto inquadramento giuridico di un incarico dipende da un’indagine concreta e casistica sulle competenze e i poteri ad esso annessi.
Parole chiave: Anticorruzione –– incarico amministrativo di vertice – incarico dirigenziale
Fonte: d.lgs. n. 39/2013 – delibere ANAC nn. 818 del 18 settembre 2019 e 137 del 2 aprile 2025
Nelle categorie di incarichi soggetti all’applicazione del d.lgs. n. 39 del 2013 non rientra l’incarico di portavoce del sindaco.
Parole chiave: Anticorruzione – d– incarico amministrativo di vertice – portavoce
Fonte: art. 1, co. 2, lett. i), d.lgs. n. 39/2013
L’incarico di segretario generale di un Comune è qualificabile come incarico amministrativo di vertice secondo la definizione di cui all’art. 1, co. 2, lett. i), del d.lgs. n. 39 del 2013.
Tale incarico, se rivestito in un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti è incompatibile con la carica di consigliere o assessore del medesimo comune in cui si svolge l’incarico di vertice e con la carica di consigliere e di assessore di un comune, con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, della stessa regione dell’amministrazione locale che ha conferito l’incarico, secondo quanto previsto dall’art. 11, co. 3, lett. a) e lett. b), d.lgs. n. 39 del 2013.
Parole chiave: Anticorruzione –– incarico amministrativo di vertice – segretario generale – assessore comunale
Fonte: art. 1, co. 2, lett. i), art. 11, co. 3, lett. a) e lett. b), d.lgs. n. 39/2013
La carica di “componente di organo di indirizzo” negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico rinvia alla definizione di “incarichi di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico” di cui all’art. 1, co. 2, lett. l), del d.lgs. 39/2013 il quale intende per tali gli incarichi di presidente con deleghe gestionali dirette, amministratore delegato e assimilabili.
Parole chiave: Anticorruzione – componente di organo di indirizzo
Fonte: art. 1 co. 2 lett. f) e lett. l) d.lgs. 39/2013 – delibere ANAC 373 dell’8 maggio 2019 e n. 256 del 18 maggio 2022
Non ricorre incompatibilità ai sensi dell’art. 12, co. 3, del d.lgs. n. 39 del 2013 tra la carica di consigliere regionale e quella di dirigente dell’Avvocatura dello Stato, atteso che il predetto articolo fa riferimento agli incarichi dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni di livello regionale.
Parole chiave: Anticorruzione – consigliere regionale- dirigente Avvocatura Stato- incompatibilità
Fonte: art. 12, co. 3, del d.lgs. n. 39/2013
Le istituzioni scolastiche, ai fini dell’applicabilità delle disposizioni del decreto legislativo n. 39 del 2013, sono amministrazioni che rientrano nell’apparato dello Stato e non possono essere ricondotte al livello territoriale regionale, provinciale o comunale nel senso indicato dalla normativa in esame.
Pertanto, non sussistono cause di inconferibilità e incompatibilità ai sensi del d.lgs. n. 39/2013 nell’attribuzione degli incarichi di dirigenti scolastici a soggetti già titolari di cariche politiche di livello locale.
Il medesimo principio giuridico è applicabile anche agli incarichi conferiti nell’ambito degli istituti scolastici primari e secondari della provincia di Bolzano- Alto Adige nonostante il particolare regime di autonomia riconosciuto dal DPR n. 670/72 e dal D.P.R. n. 89/83.
Parole chiave: dirigente scolastico - – incompatibilità- inconferibilità
Fonte: d.lgs. 39/2013 – delibera Anac nn. 460 del 9 maggio 2018 e 685 del 17 luglio 2019
Gli incarichi non riconducibili ai ruoli della dirigenza sanitaria (medica e non) svolti nell’ambito degli enti del servizio sanitario sono sottoposti ai limiti e alle preclusioni in materia di inconferibilità e incompatibilità. Pertanto, i dirigenti tecnico-amministrativi, pur operando nel contesto delle aziende ospedaliere, sono sottoposti al regime di cui al d.lgs. n. 39/2013.
Parole chiave: Anticorruzione– dirigenti tecnico-amministrativi – enti servizio sanitario - inconferibilità- incompatibilità
Fonte: d.lgs. n. 39/2013; delibere ANAC nn. 1146 del 25 settembre 2019 e 713 del 4 agosto 2020
Il d.lgs. n.39/2013, pur facendo riferimento soltanto alle aziende sanitarie locali, trova applicazione anche con riferimento alle aziende ospedaliere, agli istituti di ricerca e di ricovero e assistenza, nonché a tutte le strutture del servizio sanitario che erogano attività assistenziali volte a garantire la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo.
Parole chiave: Anticorruzione –– incompatibilità- enti del sistema sanitario nazionale
Fonte: artt. 5, 8,10 e 14 d.lgs. n. 39/2013 - delibera 149 del 22 dicembre 2014
Non può essere conferito, ai sensi dell’art. 5 d.lgs. n. 39/2013 l’incarico di Direttore generale, o Direttore amministrativo, o Direttore sanitario di un’azienda sanitaria locale a colui che, nei due anni antecedenti, abbia rivestito l’incarico di dirigente presso un ente di diritto privato regolato o finanziato dal servizio sanitario regionale. Non è richiesto, pertanto, un rapporto qualificato tra gli enti di provenienza e di destinazione, essendo sufficiente che predetti enti operino nell’ambito del medesimo servizio sanitario regionale.
Parole chiave: Anticorruzione ––inconferibilità- direttore - ente regolato o finanziato -SSR
Fonte: art. 5 d.lgs. n. 39/2013 – delibera Anac n. 237 del 19 febbraio 2020
Allo scopo di identificare correttamente il rapporto di finanziamento intercorrente tra l’amministrazione che conferisce l’incarico e l’ente di diritto privato finanziato, rilevante ai fini dell’applicazione della fattispecie di inconferibilità di cui all’art. 4, comma 1, lett. a), d.lgs. 39/2013, con riferimento al finanziamento di attività attraverso rapporti convenzionali, quali contratti pubblici, contratti di servizio pubblico e di concessione di beni pubblici, occorre accertare l’entità del corrispettivo, la continuità e la stabilità del rapporto di finanziamento. In particolare, per essere rilevante il rapporto deve essere tale da costituire un vincolo di parzialità e di dipendenza tra il soggetto finanziato e quello finanziatore, anche nel senso di capacità del secondo di influenzare le scelte del primo.
Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità- enti di diritto privato finanziato- rapporto di finanziamento
Fonte: art. 4, comma 1, lett. a) d.lgs. 39/2013 – delibere ANAC nn. 553 del 12 giugno 2019, 376 del 5 maggio 2021 e 157 del 16 aprile 2025
Sussiste l’ipotesi di inconferibilità poiché anche l’incarico amministrativo di vertice nell’ambito di un ente pubblico (es: camere di commercio) rientra nella preclusione di cui all’art. 4, lett. a) del d.lgs. n. 39/2013. La categoria in questione deve, infatti, intendersi in senso ampio, comprensiva anche degli enti pubblici non economici e non territoriali. Ciò in quanto essi sono espressamente ricompresi nella categoria delle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2 del d.lgs. n. 165/2001, richiamato dalla lett. a) dell’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 39/2013.
Parole chiave: Anticorruzione ––inconferibilità- ente pubblico non economico
Fonte: art. 4 d.lgs. n. 39/2013; delibera Anac 1185 del 19 dicembre 2018
La concessione della sospensione condizionale della pena non rileva ai fini dell’inconferibilità di incarichi in caso di condanna, anche non definitiva, per reati contro la pubblica amministrazione, ex art. 3 del d.lgs. n. 39/2013. Ciò in quanto le misure previste dal d.lgs. n. 39/2013 hanno natura di misure di prevenzione della corruzione e di garanzia dell’imparzialità dell’amministrazione e non anche di misure di carattere afflittivo.
Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità – sospensione condizionale della pena.
Fonte: art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – art. 166 c.p. - orientamento n. 54 del 3 luglio 2014 – delibere ANAC nn. 1292 del 23 novembre 2016, 1201 del 18 dicembre 2019 e 427 del 14 settembre 2022, Parere reso con Atto del Presidente dell’Autorità del 4 aprile 2023, Parere reso con Atto del Presidente dell’Autorità del 12 giugno 2024
Il dies a quo del periodo di inconferibilità di cui all’art. 3 d.lgs. 39/2013 decorre dal primo atto certo in cui l’amministrazione manifesta la propria conoscenza in ordine alla sussistenza della situazione di inconferibilità a carico del dipendente raggiunto da condanna penale.
Al contempo, però, occorre rispettare effettivamente la durata di sospensione e di allontanamento dalle funzioni fissata dal legislatore. Pertanto, nel computo del periodo di raffreddamento, il termine è da intendersi sospeso per tutta la durata di permanenza in un incarico inconferibile a seguito della provata conoscenza, da parte dell’amministrazione di appartenenza, del provvedimento giurisdizionale di condanna, riprendendo il termine a decorrere dalla cessazione dell’incarico inconferibile.
Parole chiave: Anticorruzione –inconferibilità- reato – dies a quo
Fonte: art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – delibere ANAC nn. 159 del 27 febbraio 2019, 1201 del 18 dicembre 2019, 121 del 9 marzo 2022 e 427 del 14 settembre 2022
Il generale riferimento del testo della norma “alla condanna per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale”, pur in assenza della specificazione in ordine a fattispecie consumata piuttosto che a quella tentata, deve essere considerato comprensivo di entrambe le fattispecie di reato.
Infatti, i beni giuridici tutelati, l’imparzialità e il buon andamento dell’azione amministrativa, non possono ammettere una distinta rilevanza della fattispecie di reato consumato rispetto a quella di reato tentato, tenuto conto della completezza, dal punto di vista di tutti gli elementi, oggettivi e soggettivi, del delitto tentato rispetto a quello consumato.
Parole chiave: Anticorruzione – reato tentato
Fonte: art. 3 d.lgs. 39/2013 – delibere ANAC nn. 447 del 17 aprile 2019 e 1201 del 18 dicembre 2019
Sì, non può che affermarsi l’applicabilità dell’inconferibilità di cui all’art. 3 d.lgs. 39/2013 all’incarico di segretario comunale e provinciale, in quanto riconducibile agli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni locali.
Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità -segretario comunale- reati
Fonte: art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – delibera ANAC n. 1201 del 18 dicembre 2019
Sussiste l’ipotesi di inconferibilità ex art. 4, comma 1, lett b) d.lgs. 39/2013 in quanto:
- l’incarico in questione è relativo a quel settore dell’ente pubblico conferente (Autorità di Sistema Portuale) che svolge poteri di regolazione o finanziamento dell’ente di diritto privato (impresa portuale);
- il componente del Comitato di Gestione di una AdSP rientra nella definizione di amministratore di ente pubblico.
Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità - ente pubblico - regolazione
Fonte: art. 4 d.lgs. n. 39/2013; art. 16 L. n. 84/94; art. 9 d.lgs. n. 232/2017; Delibere ANAC nn. 179 e 180 del 01.03.2017; Delibere ANAC n. 708/02021, n. 745/2021, n. 179/2017 e n. 180/2018.
La disciplina delle inconferibilità/incompatibilità contenuta nel d.lgs. 39/2013 non si applica all’incarico di Organismo indipendente di valutazione (OIV) o Organismo con funzioni analoghe, in quanto tale incarico non è riconducibile allo svolgimento di funzione dirigenziale o gestoria, che costituisce uno dei presupposti di applicabilità delle fattispecie di inconferibilità/incompatibilità previste dal d.lgs. 39/2013.
Parole chiave: Anticorruzione – OIV
Fonte: d.lgs. 39/2013 – d.lgs. 150/2009 – Pareri anticorruzione resi con Atto del Presidente del 12.07.2023 e del 30.01.2025 – delibera Anac n. 622 dell’8 giugno 2016 - delibera Anac n. 1006 del 23 ottobre 2019 – Orientamento Anac n. 75 del 23 settembre 2014.
Non rientra tra le competenze dell’ANAC l'accertamento delle cause di incompatibilità o delle situazioni di conflitto di interesse degli amministratori locali previste nel TUEL. In merito, l’ANAC ha da tempo inviato una Segnalazione a Governo e Parlamento.
Parole chiave: Anticorruzione – Segnalazioni – Ricevibilità - incompatibilità- inconferibilità- incarichi – TUEL
Fonte: Atto di segnalazione n. 7 del 4 novembre 2015; Art. 7, co. 1, lett. C) del Regolamento sull'esercizio dell'attività di vigilanza, Parere anticorruzione reso con Atto del Presidente del 24.07.2024
No, segnalazioni aventi un contenuto di tale tenore esulano dalle competenze dell’Autorità. Le richieste di annullamento di procedure selettive o concorsuali sono, infatti, di esclusiva competenza del giudice amministrativo. Non rientrano, altresì, nelle competenze di ANAC la trattazione delle segnalazioni concernenti delle irregolarità nelle procedure selettive, come, ad esempio, quelle riguardanti il possesso dei requisiti di partecipazione alle procedure stesse.
Parole chiave: Anticorruzione – Segnalazioni – Ricevibilità – Annullamento procedure concorsuali – Vizi procedure di nomina - Incompetenza
Fonte: Art. 7, co. 1, lett. C) del Regolamento sull'esercizio dell'attività di vigilanza; art. 4 lett. D del comunicato del Presidente del 27 aprile 2017
La richiesta esula dalle competenze dell'Autorità, in quanto la valutazione sulla legittimità del conferimento di incarichi a favore di soggetti collocati in quiescenza è attribuita all’Ufficio per l’Organizzazione e il Lavoro Pubblico della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Parole chiave: Anticorruzione – Segnalazioni – Ricevibilità – Conferimento incarichi soggetti in quiescenza –Incompetenza - ANAC
Fonte: Art. 5, comma 9, D.L. n. 95 del 2012; Art. 7, co. 1, lett. C) del Regolamento sull'esercizio dell'attività di vigilanza.
Il divieto è sancito dall’art. 53, comma 1 bis, del d.lgs. n. 165 del 2001 e nella situazione in esame non si rinvengono profili di inconferibilità e incompatibilità disciplinati dal d.lgs. n. 39/2013. Pertanto, tale accertamento non è di competenza dell’ANAC.
Parole chiave: Anticorruzione – Segnalazioni – Ricevibilità – Conferimento incarichi a politici e sindacalisti –Incompetenza - ANAC
Fonte: Art. 53, comma 1 bis, d.lgs. n. 165 del 2001; Art. 7, co. 1, lett. C) del Regolamento sull'esercizio dell'attività di vigilanza.
L’ANAC, nella sua qualità di Autorità di garanzia e controllo, detiene un generale potere di vigilanza sull’interezza del decreto che si traduce, perciò, nella possibilità di valutare ogni atto e fatto sullo stesso vertente, anche ove posti in essere dal RPCT nell’esercizio delle proprie competenze.
Tanto discende da un’interpretazione letterale dell’art. 16 del d.lgs. n. 39 del 2013 che si pone, nel circuito di vigilanza, come una sorta di valvola di chiusura del sistema.
Dunque, pur nelle ipotesi in cui il procedimento di contestazione di una fattispecie di divieto sia stato condotto internamente all’ente su impulso del RPCT, residua sempre in capo all’Autorità un generale potere di verificare la congruità e la legittimità delle determinazioni dallo stesso assunte.
Tanto nei casi in cui l’Autorità agisca d’ufficio in via prioritaria, attivando il cd. “meccanismo di vigilanza esterno”, quanto nelle ipotesi in cui agisca in subordine ad una valutazione già compiuta dal RPCT ritenendola non conforme alle prescrizioni del decreto, l’accertamento compiuto da ANAC è destinato a fare stato tra le parti ed è contestabile unicamente attraverso l’impugnativa del provvedimento dinanzi al giudice amministrativo. Si tratta, infatti, di un provvedimento di accertamento costitutivo di effetti giuridici.
Parole chiave: Anticorruzione – accertamento – artt. 15 e 16 del d.lgs. n. 39/2013
Fonte: artt. 15 e 16 del d.lgs. n. 39/2013, TAR, Roma, sez. I, 2 febbraio 2022, n. 1238, Cons. Stato, sez. V, 21 agosto 2023, n. 7684, TAR, Roma, sez. I quater, 19 gennaio 2024, n. 973, Comunicato del Presidente dell’ANAC del 23 aprile 2024.
No. Il precipuo scopo del d.lgs. n. 39/2013 è la tutela dell’indipendenza delle cariche amministrative da indebite influenze provenienti dalla politica o da interessi privatistici. Pertanto, la predetta normativa individua situazioni di incompatibilità/inconferibilità dei soli incarichi amministrativi. In nessun modo possono desumersi dal testo normativo in esame conseguenze decadenziali rispetto a cariche politiche, che non possono essere messe in discussione in virtù delle norme sopra richiamate.
Parole chiave: Anticorruzione – accertamento – cariche politiche
Fonte: d.lgs. n. 39/2013, delibera n. 501 del 23.10.2024
