Inconferibilità e incompatibilità ex d.lgs. n. 39/2013

FAQ in materia di Anticorruzione. La sezione è stata aggiornata successivamente alla emanazione del PNA 2019-2021. FAQ aggiornate al 5 novembre 2024

Il d.lgs. n. 39 del 2013 è applicabile integralmente alle regioni, ancorché a statuto speciale, in virtù dell’art. 22, co. 1, d.lgs. n. 39 del 2013, che dispone la prevalenza delle norme del citato decreto sulle diverse disposizioni di legge regionale senza operare alcuna distinzione tra regioni a statuto ordinario e a statuto speciale.

Parole chiave: Anticorruzione – incompatibilità- inconferibilità – incarichi - regioni
Fonte: art. 22, co. 1 d.lgs. n. 39/2013; delibera Anac n. 284 del 13 gennaio 2016.

Ai fini dell’individuazione del numero degli abitanti di un Comune, rilevante per l’applicazione del d.lgs. n. 39/2013, in tema di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi, deve farsi riferimento al nuovo sistema di contabilità demografica effettuato dall’ISTAT attraverso il censimento permanente della popolazione delle abitazioni, sulla base del quale è dichiarata la popolazione legale.

Parole chiave: Anticorruzione –– incompatibilità- inconferibilità- incarichi- popolazione legale- ente locale
Fonte: d.lgs. 39/2013 - delibera Anac n. 65 del 20 gennaio 2021.

Le suddette dichiarazioni devono essere acquisite all’atto del conferimento di uno degli incarichi disciplinati dal suddetto decreto. In particolare, la dichiarazione sull’insussistenza di una delle cause di inconferibilità costituisce condizione di efficacia dell’incarico ed è altamente auspicabile che il procedimento di conferimento dell’incarico si perfezioni solo all’esito della verifica, da parte dell’organo di indirizzo e della struttura di supporto, sulla dichiarazione resa dall’interessato, da effettuarsi tenendo conto degli incarichi risultanti dal curriculum vitae allegato alla predetta dichiarazione e dei fatti notori comunque acquisiti. La dichiarazione sulla insussistenza di cause di incompatibilità deve essere ripetuta annualmente; entrambe le tipologie di dichiarazioni devono comunque essere rinnovate ogni qualvolta sopraggiungano eventi rilevanti (ad esempio una sentenza di condanna ai sensi dell’art.3 del d.lgs. n.39/2013).

Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità – art. 20, d.lgs. n. 39/2013
Fonte: art. 20, d.lgs. n. 39/2013 – delibera Anac n. 833/2016 – PNA 2019.

La vigilanza sull’osservanza delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità è demandata al responsabile della prevenzione della corruzione e all’Autorità nazionale anticorruzione. Al RPCT, individuato dall’art. 15 del d.lgs. n. 39/2013 come il soggetto tenuto a far rispettare in prima battuta le disposizioni del decreto medesimo, è assegnato il compito di contestare la situazione di inconferibilità o incompatibilità e di segnalare la violazione all’ANAC. L’Autorità, ai sensi dell’art. 16, comma 1, ha il potere di procedere all’accertamento di singole e specifiche fattispecie di conferimento degli incarichi. Detto potere può attivarsi su segnalazione di terzi, in occasione della richiesta di pareri da parte delle Amministrazioni, su segnalazione dello stesso RPCT, ovvero d’ufficio.

Parole chiave: Anticorruzione – accertamento – art. 15, d.lgs. n. 39/2013
Fonte: art. 15, d.lgs. n. 39/2013 – delibera Anac 833/2016.

Nel caso in cui l’ipotesi di incompatibilità sia sopravvenuta a seguito di elezione o nomina a componente di organo di indirizzo politico, la decadenza dall’incarico amministrativo deve essere contestata dal RPCT dell’ente in cui è svolto tale ultimo incarico.

Parole chiave: Anticorruzione – contestazione – art. 15, d.lgs. n. 39/2013
Fonte: art. 15, d.lgs. n. 39/2013.

Nonostante il nomen iuris, il potere di accertamento attribuito all’ANAC dall’art. 16, comma 1, ha connotazioni particolari. Si tratta di un’espressione di una valutazione circa il procedimento di conferimento dell’incarico in corso o già concluso. L’ANAC "accerta", nel senso che valuta la conformità a legge del conferimento ad un certo soggetto di un dato incarico dirigenziale o di vertice della pubblica amministrazione o degli altri soggetti per i quali la disciplina trova applicazione. Questa valutazione non si esaurisce in un opinamento, ma è produttiva di conseguenze giuridiche, perciò ha carattere provvedimentale.

Parole chiave: delibera ANAC- carattere provvedimentale- carattere costitutivo- valore giuridico
Fonte: d.lgs. 39/2013 – sentenza del Consiglio di Stato n. 126/2018- PNA 2019, Parte III, § 1.5

Il d.lgs. n. 39 del 2013 si applica anche agli enti strumentali non economici degli enti locali, dotati di personalità giuridica di diritto pubblico, quali i consorzi disciplinati dall’art. 31 del D.lgs. n. 267/2000 (Testo Unico Enti Locali) e le Aziende Speciali disciplinate dall’art. 114 del medesimo testo legislativo, comprese le Aziende Speciali istituite dalle Camere di Commercio Industria e Artigianato.

Parole chiave: Anticorruzione –– enti strumentali di enti locali–Aziende speciali- Consorzi
Fonte: d.lgs. n. 39/2013 – art. 31 e 114, d.lgs 267/2000 ( TUEL), - Orientamento numero 16 del 06 maggio 2015 - AG 30/2015/AC - Orientamento numero 15 del 30 aprile 2015 - delibera Anac n. 691 del 17 luglio 2019.

Il d.lgs. n. 39 del 2013 si applica anche ai consorzi in quanto enti pubblici economici, secondo la definizione contenuta nell’art. 1, co. 2, lett. b) del d.lgs. 39/2013.

Parole chiave: Anticorruzione –– consorzi- sviluppo industriale
Fonti: art. 1, co. 2 lett. b) d.lgs. n. 39/2013 - delibera Anac n. 453 del 9 maggio 2018

In merito all’indagine sull’ambito di operatività di un ente pubblico, l’ANAC, in occasione della qualificazione giuridica e territoriale di una IPAB, ha chiarito quali elementi siano determinati a tal fine, ritenendo un ente pubblico di ambito territoriale locale quell’ente pubblico la cui attività venga esercitata nel solo ambito di un comune e la nomina dei cui organi di vertice sia affidata allo stesso comune.

Parole chiave: Anticorruzione –– IPAB- ente pubblico territoriale
Fonti: d.lgs. n. 39/2013 - delibera Anac n. 450 dell’08 maggio 2019 - massima n. 7 del 2019

Il regime delle incompatibilità di cui al d.lgs. n. 39 del 2013 fa riferimento agli incarichi dirigenziali e agli incarichi di funzioni dirigenziali, per cui l’annoverabilità tra i medesimi degli incarichi di posizione organizzativa dipende dall’attribuzione delle funzioni dirigenziali. L’art. 2 co. 2 del d.lgs. 39/2013 prevede, infatti, che ai fini del presente decreto, al conferimento negli enti locali di incarichi dirigenziali è assimilato quello di funzioni dirigenziali a personale non dirigenziale, nonché di tali incarichi a soggetti con contratto a tempo determinato.

Parole chiave: Anticorruzione –– incarico di posizione organizzativa enti locali
Fonte: art. 110, co. 2, d.lgs. 267/2000 - orientamento n. 4/2014 - AG 22/2015/AC - delibera Anac n. 1001 del 21 settembre 2016 - delibera Anac n. 925 del 13 settembre 2017

La disciplina delle inconferibilità/incompatibilità contenuta nel d.lgs. 39/2013 non si applica all’incarico di revisore dei conti negli enti locali di cui all’art. 234 e ss TU enti locali (d.lgs. 267/2000) e all’incarico di revisore dei conti negli enti del sistema camerale ai sensi dell’art. 17 della legge n. 50/1993, in quanto tali incarichi non sono riconducibili allo svolgimento di funzione dirigenziale o gestoria.

Parole chiave: Anticorruzione –– revisore dei conti
Fonte: d.lgs. 39/2013 – d.lgs. 267/2000- delibera Anac n. 1006 del 23 ottobre 2019

Ciò che distingue un incarico dall’altro è l’esercizio "in via esclusiva" delle competenze di amministrazione e gestione dell’ente. Il legislatore ha ritenuto di ricomprendere nella categoria di "incarico amministrativo di vertice" coloro che, nell’ente, si occupano di fungere da raccordo tra l’organo di indirizzo politico e gli organi dirigenziali preposti alla concreta gestione amministrativa.

Parole chiave: Anticorruzione –– incarico amministrativo di vertice – incarico dirigenziale
Fonte: d.lgs. n. 39/2013 – delibera ANAC n. 818 del 18.09.2019

Nella categoria "incarichi amministrativi di vertice", di cui all’art. 1, co. 2, lett. i), del d.lgs. n. 39 del 2013, non rientra l’incarico di portavoce del sindaco.

Parole chiave: Anticorruzione – d– incarico amministrativo di vertice – portavoce
Fonte: art. 1, co. 2, lett. i), d.lgs. n. 39/2013

L’incarico di segretario generale di un Comune è qualificabile come incarico amministrativo di vertice secondo la definizione di cui all’art. 1, co. 2, lett. i), del d.lgs. n. 39 del 2013. Tale incarico, se rivestito in un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti è incompatibile con la carica di consigliere o assessore del medesimo comune in cui si svolge l’incarico di vertice e con la carica di consigliere e di assessore di un comune, con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, della stessa regione dell’amministrazione locale che ha conferito l’incarico, secondo quanto previsto dall’art. 11, co. 3, lett. a) e lett. b), d.lgs. n. 39 del 2013.

Parole chiave: Anticorruzione –– incarico amministrativo di vertice – segretario generale – assessore comunale
Fonte: art. 1, co. 2, lett. i), art. 11, co. 3, lett. a) e lett. b), d.lgs. n. 39/2013

La carica di "componente di organo di indirizzo" negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico rinvia alla definizione di "incarichi di amministratore di enti pubblici e di enti privati in controllo pubblico" di cui all’art. 1, co. 2 lett. l) d.lgs. 39/2013 il quale intende per tali gli incarichi di presidente con deleghe gestionali dirette, amministratore delegato e assimilabili.

Parole chiave: Anticorruzione – componente di organo di indirizzo
Fonte: art. 1 co. 2 lett.f) e lett. l) d.lgs. 39/2013 – delibera Anac 373 del 08/05/2019

9.16 Le ipotesi di inconferibilità di incarichi a componenti di organo politico di livello regionale e locale di cui all’art. 7 del d.lgs. n. 39 del 2013 trovano applicazione solo nei comuni con popolazione superiore ai quindicimila abitanti?
Le ipotesi di inconferibilità di cui all’art. 7 del d.lgs. n. 39 del 2013 trovano applicazione solo nei comuni con popolazione superiore ai quindicimila abitanti, salvo quanto previsto dalla prima parte del co. 2 del citato articolo, in cui non si richiede il requisito dimensionale in virtù della coincidenza tra l’ente presso il quale si è svolta la carica politica e l’ente che conferisce l’incarico in destinazione.

Parole chiave: Anticorruzione ––organo politico- ente locale– inconferibilità- incarichi
Fonte: art. 7 d.lgs. n. 39/2013

No, l’esimente di cui all’art. 7 co. 3 d.lgs. 39/2013 si applica solo a coloro che, una volta esaurito il mandato politico, ritornino all’interno dei ruoli della stessa amministrazione, dello stesso ente pubblico o dello stesso ente di diritto privato in controllo pubblico, presso cui erano incardinati prima dello svolgimento dell’incarico politico. L’esimente non si applica nel caso in cui, concluso il mandato politico, il dipendente transiti nei ruoli di un ente diverso da quello di origine.

Parole chiave: Anticorruzione –– esimente inconferibilità - incarichi – componente organo politico
Fonte: art. 7, co. 3 d.lgs. 39/2013 – delibera Anac n. 1007 del 23 ottobre 2019

Non ricorre incompatibilità ai sensi dell’art. 12, co. 3, del d.lgs. n. 39 del 2013 tra la carica di consigliere regionale e quella di dirigente dell’Avvocatura dello Stato, atteso che il predetto articolo fa riferimento agli incarichi dirigenziali nelle pubbliche amministrazioni regionali.

Parole chiave: Anticorruzione – consigliere regionale- dirigente Avvocatura Stato- incompatibilità
Fonte: art. 12, co. 3, del d.lgs. n. 39/2013

Le istituzioni scolastiche, ai fini dell’applicabilità delle disposizioni del decreto legislativo n. 39 del 2013, sono amministrazioni che rientrano nell’apparato dello Stato e non possono essere ricondotte al livello territoriale regionale, provinciale o comunale nel senso indicato dalla normativa in esame. Pertanto non sussistono cause di inconferibilità e incompatibilità ai sensi del d.lgs. n. 39/2013 nell’attribuzione degli incarichi di dirigenti scolastici a soggetti già titolari di cariche politiche di livello locale. Il medesimo principio giuridico è applicabile anche agli incarichi conferiti nell’ambito degli istituti scolastici primari e secondari della provincia di Bolzano- Alto Adige nonostante il particolare regime di autonomia riconosciuto dal DPR n. 670/72 e dal D.P.R. n. 89/83.

Parole chiave: dirigente scolastico - – incompatibilità- inconferibilità
Fonte: d.lgs. 39/2013 – delibera Anac n. 460 del 09 maggio 2018 - delibera Anac n. 685 del 17 luglio 2019

Chi è titolare dell’incarico di Presidente e/o amministratore delegato di ente di diritto privato controllato da uno o più Comuni non può assumere anche l’incarico di presidente e/o amministratore delegato in un ente di diritto privato controllato da altro Comune o associazione di Comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti nella stessa Regione. Ciò è precluso dalla norma di cui all’art. 7 co. 2 lett. d) d.lgs. 39/2013.

Parole chiave: Anticorruzione –incompatibilità- Presidente- amministratore delegato- enti locali
Fonte: art. 7, co. 2, lett. d) del d.lgs. n. 39/2013

Gli incarichi - non riconducibili ai ruoli della dirigenza sanitaria (medica e non) - svolti nell’ambito degli enti del servizio sanitario sono sottoposti ai limiti e alle preclusioni in materia di inconferibilità e incompatibilità. Pertanto, i dirigenti tecnico-amministrativi, pur operando nel contesto delle aziende ospedaliere, sono sottoposti al regime di cui al d.lgs. n. 39/2013.

Parole chiave: Anticorruzione– dirigenti tecnico-amministrativi – enti servizio sanitario - inconferibilità- incompatibilità
Fonte: d.lgs. n. 39/2013; delibera Anac n. 1146 del 25 settembre 2019 – delibera n. 713 del 4 agosto 2020

Il d.lgs. n.39/2013, pur facendo riferimento soltanto alle aziende sanitarie locali, trova applicazione anche con riferimento alle aziende ospedaliere, agli istituti di ricerca e di ricovero e assistenza, nonché a tutte le strutture del servizio sanitario che erogano attività assistenziali volte a garantire la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo.

Parole chiave: Anticorruzione –– incompatibilità- enti del sistema sanitario nazionale
Fonte: artt. 5, 8,10 e 14 d.lgs. n. 39/2013 - delibera 149 del 22 dicembre 2014

Sì, il conferimento è legittimo, in quanto le società in house sono concepite come un’articolazione dell’ente locale e degli altri soci pubblici, che operano esclusivamente su incarico e committenza degli stessi, per cui risulta esclusa in radice l’esistenza di possibili interessi privati che potrebbero interferire con l’interesse pubblico, tipici degli enti regolati e finanziati.

Parole chiave: Anticorruzione – d.–inconferibilità- segretario generale- amministratore - società in house providing – ente regolato o finanziato
Fonte: art. 1, comma 2, lett. c), d.lgs. n. 39/2013 – delibera Anac 718 del 24 luglio 2018

Non può essere conferito, ai sensi dell’art. 5 d.lgs. n. 39/2013 l’incarico di Direttore generale, o Direttore amministrativo, o Direttore sanitario di un’azienda sanitaria locale a colui che, nei due anni antecedenti, abbia rivestito l’incarico di dirigente presso un ente di diritto privato regolato o finanziato dal servizio sanitario regionale. Non è richiesto, pertanto, un rapporto qualificato tra gli enti di provenienza e di destinazione, essendo sufficiente che predetti enti operino nell’ambito del medesimo servizio sanitario regionale.

Parole chiave: Anticorruzione ––inconferibilità- direttore - ente regolato o finanziato -SSR
Fonte: art. 5 d.lgs. n. 39/2013 – delibera Anac n. 237 del 19 febbraio 2020

Gli artt. 4 e 9 del d.lgs. n. 39/2013 non trovano applicazione alle attività lavorative rese in via occasionale. Affinché operino le citate disposizioni è, infatti, necessario che il soggetto interessato abbia reso la propria attività in favore dell’amministrazione conferente in modo continuativo e stabile.

Parole chiave: Anticorruzione – prestazioni d’opera occasionale
Fonte: artt. 4 e 9 d.lgs. n. 39/2013 - orientamento n. 99/2014; delibera Anac 613 del 31 maggio 2016

Allo scopo di identificare correttamente il rapporto di finanziamento intercorrente tra l’amministrazione che conferisce l’incarico e l’ente di diritto privato finanziato, rilevante ai fini dell’applicazione della fattispecie di inconferibilità di cui all’art. 4, comma 1, lett. a), d.lgs. 39/2013, con riferimento al finanziamento di attività attraverso rapporti convenzionali, quali contratti pubblici, contratti di servizio pubblico e di concessione di beni pubblici, occorre accertare l’entità del corrispettivo, la continuità e la stabilità del rapporto di finanziamento.

Parole chiave: Anticorruzione – d.– inconferibilità- enti di diritto privato finanziato- rapporto di finanziamento
Fonte: art. 4, comma 1, lett.a) d.lgs. 39/2013 – delibera Anac n. 553 del 12 giugno 2019

Sussiste l’ipotesi di inconferibilità poiché anche l’incarico amministrativo di vertice nell’ambito di un ente pubblico (es: camere di commercio) rientra nella preclusione di cui all’art. 4, lett. a) del d.lgs. n. 39/2013. La categoria in questione deve, infatti, intendersi in senso ampio, comprensiva anche degli enti pubblici non economici e non territoriali. Ciò in quanto essi sono espressamente ricompresi nella categoria delle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2 del d.lgs. n. 165/2001, richiamato dalla lett. a) dell’art. 1, comma 2 del d.lgs. n. 39/2013.

Parole chiave: Anticorruzione ––inconferibilità- ente pubblico non economico
Fonte: art. 4 d.lgs. n. 39/2013; delibera Anac 1185 del 19 dicembre 2018

La concessione della sospensione condizionale della pena non rileva ai fini dell’inconferibilità di incarichi in caso di condanna, anche non definitiva, per reati contro la pubblica amministrazione, ex art. 3 del d.lgs. n. 39/2013. Ciò in quanto le misure previste dal d.lgs. n.39/2013 hanno natura di misure di prevenzione della corruzione e di garanzia dell’imparzialità dell’amministrazione e non anche di misure di carattere afflittivo.

Parole chiave: Anticorruzione –inconferibilità- – sospensione condizionale della pena
Fonte: art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – art. 166 c.p. - orientamento n. 54 del 3 luglio 2014 - delibera Anac n. 1292 del 23 novembre 2016 – delibera Anac 1201 del 18 dicembre 2019.

Il dies a quo del periodo di inconferibilità di cui all’art. 3 d.lgs. 39/2013 decorre dal primo atto certo in cui l’amministrazione manifesta la propria conoscenza in ordine alla sussistenza della situazione di inconferibilità a carico del dipendente raggiunto da condanna penale.

Parole chiave: Anticorruzione –inconferibilità- reato – dies a quo
Fonte: art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – delibera Anac n. 159 del 27 febbraio 2019 – delibera Anac 1201 del 18 dicembre 2019

Il generale riferimento del testo della norma "alla condanna per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale", pur in assenza della specificazione in ordine a fattispecie consumata piuttosto che a quella tentata, deve essere considerato comprensivo di entrambe le fattispecie di reato. Infatti i beni giuridici tutelati, l’imparzialità e il buon andamento dell’azione amministrativa, non possono ammettere una distinta rilevanza della fattispecie di reato consumato rispetto a quella di reato tentato, tenuto conto della completezza, dal punto di vista di tutti gli elementi, oggettivi e soggettivi, del delitto tentato rispetto a quello consumato.

Parole chiave: Anticorruzione – reato tentato
Fonte: art. 3 d.lgs. 39/2013 – delibera Anac n. 447 del 17 aprile 2019 – delibera Anac n. 1201 del 18 dicembre 2019

Sì, non può che affermarsi l’applicabilità dell’inconferibilità di cui all’art. 3 d.lgs. 39/2013 all’incarico di segretario comunale e provinciale, in quanto riconducibile agli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni locali.

Parole chiave: Anticorruzione - – inconferibilità -segretario comunale- reati
Fonte: art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – delibera Anac n. 1201 del 18 dicembre 2019

Se dall’analisi della normativa di settore emerge che le funzioni gestorie dell’ente pubblico, quale è un ordine professionale, come ad esempio la tenuta dell’albo, la vigilanza sulla correttezza dell’attività professionale degli iscritti e l’eventuale esercizio del potere disciplinare nei confronti degli stessi, sono svolte dal Consiglio direttivo, l’incarico di Presidente rientra nella definizione di cui all’art. 1, co. 2 lett. l) d.lgs. 39/2013, e quindi risulta applicabile allo stesso l’art. 3, co. 1 lett. b) d.lgs. 39/2013.

Parola chiave: Anticorruzione –– inconferibilità- Presidente di ordine professionale- reati
Fonte: art. 3 d.lgs. n. 39/2013 – delibera Anac n. 648 del 10 luglio 2019

Sussiste l’ipotesi di inconferibilità ex art. 4, comma 1, lett b) d.lgs. 39/2013 in quanto:

  •   l’incarico in questione è relativo a quel settore dell’ente pubblico conferente  (Autorità di Sistema Portuale) che svolge poteri di regolazione o finanziamento dell’ente di diritto privato (impresa portuale);
  •    il componente del Comitato di Gestione di una AdSP rientra nella definizione di amministratore di ente pubblico.

Parole chiave: Anticorruzione – inconferibilità - ente pubblico -  regolazione

Fonte: art. 4 d.lgs. n. 39/2013; art. 16 L. n. 84/94; art. 9 d.lgs. n. 232/2017; Delibere ANAC nn. 179 e 180 del 01.03.2017; Delibere ANAC n. 708/02021, n. 745/2021, n. 179/2017 e n. 180/2018.