Medici gettonisti, istruttoria Anac sui contratti d’appalto della Asl di Alessandria
Data:
13 marzo 2025

Medici gettonisti, istruttoria Anac sui contratti d’appalto della Asl di Alessandria
Un sistematico ricorso ad appalti di servizi per reperire "medici a gettone”, di fronte alle carenze di personale all’interno degli Ospedali della provincia di Alessandria. Arrivando però di fatto a una forma estrema di esternalizzazione che ha interessato interi reparti o linee di attività.
È il quadro delineato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione con la delibera n. 60 approvata dal Consiglio del 19 febbraio 2025, dopo un’attività di vigilanza che ha visto anche lo svolgimento, tra fine luglio e inizio agosto del 2024, di una visita ispettiva nelle varie sedi dell’Ente sanitario piemontese. Condotta congiuntamente ai Comandi dell’Arma dei Carabinieri per la Tutela della Salute e per la Tutela del Lavoro, l’ispezione si è inserita nel contesto dell’attività conoscitiva condotta da Anac sulla diffusione del fenomeno dei medici e infermieri cosiddetti “gettonisti”, e riguarda contratti ancora in corso, o comunque recentissimi.
Dall'analisi svolta attraverso la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici dell'Autorità, era emerso come tale fenomeno, a livello di Sistema Sanitario Nazionale, si sia assestato su un valore di circa 1,7 miliardi euro nel periodo gennaio 2019-agosto 2023 – per appalti aggiudicati a un ristretto numero di operatori economici e spesso mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando o con affidamenti diretti –, arrivando a circa 2,14 miliardi con l’aggiornamento allo scorso anno: il nuovo monitoraggio relativo al biennio 2023-24, diffuso nel febbraio 2025, evidenzia come, sul podio delle Regioni che hanno allocato maggiori risorse pubbliche per approvvigionarsi di “gettonisti” sul mercato, ci sia proprio il Piemonte, che fa la parte del leone con un quarto dei medici e infermieri gettonisti di tutt’Italia nel 2024.
Dall’analisi effettuata sugli affidamenti disposti dall’Azienda sanitaria locale di Alessandria e aggiudicati dal 2021, è stato quindi riscontrato che il ricorso a questa modalità di esternalizzazione dei servizi professionali sanitari, ha riguardato ben otto linee di attività (pronto soccorso, anestesia e rianimazione, nefrologia, neurologia, ortopedia, ostetricia e ginecologia, radiologia e psichiatria, pediatria e medicina d’emergenza-urgenza). Alla base del fenomeno, vi è una cronica carenza di personale medico strutturato, irrisolta nel corso degli anni nonostante i tentativi di reperimento con procedure concorsuali, richieste di mobilità o convenzionamento con altri enti sanitari pubblici. La mancanza di medici strutturati si è acuita, dopo la pandemia da Covid-19, proprio nella provincia di Alessandria più che nelle altre del territorio del Piemonte, considerando che, oltre all’Azienda Ospedaliera Universitaria cittadina, sono presenti altri cinque presidi ospedalieri (Acqui Terme, Ovada, Casale Monferrato, Tortona, Novi Ligure). Il fenomeno si è ampliato anche a causa dell’elevato turnover del personale.
Con riferimento alle verifiche svolte sulle procedure di aggiudicazione dei contratti per l’esternalizzazione dei servizi sanitari, nella delibera si evidenziano una serie di criticità ricorrenti, rispetto alle quali vengono forniti, in un’ottica di collaborazione, alcuni indirizzi e raccomandazioni. In particolare, tra i principali problemi riscontrati, è stata osservata una generale inadeguatezza dei dati pubblicati sul sito istituzionale dell’ente, con conseguente mancato assolvimento degli obblighi di trasparenza previsti dalla legge.
È stato poi contestato il ricorso a ripetuti frazionamenti: la Asl ha utilizzato la procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando per la quasi totalità degli affidamenti, per un valore stimato complessivo che avrebbe richiesto invece il ricorso alla procedura aperta. È stata poi accertata la mancata richiesta nei bandi e nelle lettere di invito di requisiti di partecipazione di ordine speciale come fatturato e capacità tecnica, nonché, in alcuni casi, in particolare per le procedure negoziate, il mancato espletamento delle verifiche sull’effettivo possesso dei requisiti dichiarati dall’aggiudicatario, prima della stipula del contratto.
Quanto alla fase di esecuzione contrattuale, è stato riscontrato il mancato svolgimento di controlli/riscontri sui titoli dichiarati dai medici messi a disposizione dall’aggiudicatario e l’assenza di provvedimenti formali da parte del Rup.
Tra le raccomandazioni per l’Asl piemontese, c’è quindi quella di attenersi al rigoroso rispetto della normativa di settore, degli indirizzi contenuti nelle Linee Guida del Ministero della Salute del 25 ottobre 2024 e dei principi posti a presidio della concorrenza, nonché di curare le attività di definizione dei fabbisogni e di programmazione.
Nella delibera si osserva anche come la stazione appaltante abbia di fatto confermato che, in ragione delle peculiarità del contesto sanitario, l’appalto di servizi utilizzato per sopperire alle carenze di personale, presenti necessariamente diverse caratteristiche proprie della somministrazione di personale. A tal riguardo, è stato suggerito alla ASL, di verificare se sia possibile adeguare alcune delle clausole dei contratti ancora in corso di esecuzione per renderle maggiormente aderenti al modello dell’appalto di servizi, secondo le indicazioni fornite nelle Linee Guida del Ministero.
Infine, sotto un profilo più generale, è stata esaminata la disciplina speciale adottata dal legislatore con l’art. 10 del d.l. n. 34/2023, secondo cui l’appalto di servizi in ambito sanitario non può utilizzarsi in via ordinaria per la copertura delle carenze in organico, costituendo piuttosto una extrema ratio a cui fare ricorso un’unica volta e per un periodo brevissimo.
In merito, è stato rilevato come dall’analisi del caso di Alessandria, allo stato, non sia da escludere che le carenze in organico nelle ASL possano persistere anche oltre la durata degli appalti di servizi già aggiudicati in applicazione del citato art. 10.
Al fine di portare a termine il piano di intervento avviato dal Ministero della Salute, sarà, pertanto, indispensabile un costante monitoraggio delle evoluzioni che interesseranno il settore, per intervenire, se necessario, con nuove misure di carattere strutturale, a supporto delle Aziende Sanitarie e a garanzia di adeguati livelli di assistenza.
La Delibera dell'Autorità
Ultimo aggiornamento 13/03/2025, 9:52
Condividi
Ispezione sull’ente, riscontrate criticità nelle procedure di affidamento