Stazioni appaltanti, 4.903 qualificate alla chiusura del primo biennio
Data:
14 ottobre 2025

Stazioni appaltanti, 4.903 qualificate alla chiusura del primo biennio
Per il nuovo biennio nel settore “Lavori” la qualificazione è acquisita da 63 enti precedentemente non qualificati
Il totale delle amministrazioni qualificate, alla chiusura del primo biennio di qualificazione (1° luglio 2023-30 giugno 2025), è pari a 4.903, con l’11,3% per “Lavori”, il 29,2% per “Servizi e forniture” e il 59,5% per entrambi i settori. In termini assoluti, per il settore dei “Lavori” il totale delle amministrazioni qualificate si attesta a 3.472 unità (di cui 555 solo per “Lavori” e 2.917 per entrambi i settori) mentre il totale per il settore “Servizi e forniture” si attesta a 4.348 unità (di cui 1.431 solo per “Servizi e forniture” oltre alle 2.917 per entrambi i settori).
È quanto emerge dall’ultimo Report trimestrale di Anac sulla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, con dati aggiornati al secondo trimestre dell’anno in corso. L’elaborazione, che non include i soggetti qualificati di diritto, si basa sulle istanze pervenute entro giugno 2025 per il primo biennio di riferimento – che non tengono conto dei nuovi criteri previsti dal decreto cosiddetto Correttivo al Codice degli Appalti (d. lgs. n. 209/2024) – ma presenta anche una prima analisi sulle istanze di qualificazione presentate per il nuovo biennio valutate sulla base dei criteri stabiliti nel Correttivo. A partire da una settimana prima della fine del primo e vecchio biennio di qualificazione, infatti, in data 23 giugno 2025, è stato possibile il calcolo dei punteggi per le istanze presentate per il nuovo biennio. I dati del Report che fotografano lo stato dell’arte alla chiusura del primo biennio di qualificazione, quindi, sono elaborati sulla base delle istanze trasmesse entro il mese di giugno 2025 per il periodo luglio 2023-giugno 2025 con data di scadenza al 22 giugno 2025, vale a dire il giorno prima a quello in cui venivano calcolati i punteggi per le istanze presentate nel nuovo biennio. In questo modo, i dati sono stati depurati dalle istanze di qualificazione del nuovo biennio, che, se inviate, hanno sostituito quelle del precedente biennio.
Al 30 giugno 2025, le istanze sono state 5.722 per il settore “Lavori” e 6.306 per “Servizi e forniture”, testimoniando che il numero di domande di qualificazione è più alto per questo secondo settore. Sono 66 (33 per “Lavori” e altrettante per “Servizi e forniture”) le istanze che posseggono, al 30 giugno 2025, la qualifica “con riserva”, relative a 52 distinte amministrazioni e con scadenza della qualificazione con riserva nel 2025. Vi è un calo fisiologico, spiega il Report, delle amministrazioni che si sono qualificate “con riserva” alla data considerata, valutabile considerando il fatto che si stava andando verso la scadenza del 30 giugno 2025, appunto, del biennio di qualificazione 2023-25, e che era già scaduto il 30 giugno del 2024 il termine previsto dal legislatore in sede di prima applicazione per la validità della qualificazione “con riserva” di Unioni di Comuni, Province, Città metropolitane e Comuni capoluogo, che già dal gennaio dello scorso anno avevano potuto inviare istanza in via “ordinaria”.
Analizzando i livelli di qualificazione, il Report permette di osservare che la struttura del sistema di approvvigionamento è similare tra i due settori: per quanto riguarda il settore “Lavori” il 55% delle amministrazioni (1.908 sul totale di 3.472 enti qualificati) ha il livello massimo, che è ottenuto nel 57,8% dei casi per il settore “Servizi e forniture” (2.513 amministrazioni sul totale di 4.348 qualificate); il livello intermedio è raggiunto rispettivamente nel 20,4% (709 enti) e 19,4% (842 enti) dei casi, e quello minimo nel 24,6% (855 enti) e 22,8% (993 enti).
La percentuale relativa al livello massimo di qualificazione sale al 76,1% per “Lavori” e al 75,7% per “Servizi e forniture” nel caso dei soggetti che svolgono funzioni di centralizzazione delle committenze, che rappresentano il 14% delle amministrazioni qualificate per “Lavori” e quasi l’11% di quelle qualificate per “Servizi e forniture”. Il numero dei soggetti abilitati per i contratti di partenariato è pari al 38% del totale nel caso dei “Lavori” e al 36% nel caso dei “Servizi e forniture”: anche in questo caso non si rilevano differenze sostanziali tra i due settori.
Allo scopo di fornire una prima indicazione sull’impatto dei nuovi criteri di qualificazione, il Report contiene un confronto tra il vecchio e nuovo biennio per quelle istanze effettuate da amministrazioni che le hanno inviate in entrambi i bienni in un determinato settore. Emerge che di 1.240 stazioni appaltanti e centrali di committenza, nel settore “Lavori”, 973 hanno lo stesso risultato di “qualificata”; 35, che precedentemente erano qualificate, ora non lo sono; e ben 63, che invece non erano qualificate, ora lo sono. Per il settore “Servizi e forniture”, di 1.400 , quelle che hanno raggiunto il risultato di qualificata in entrambi i bienni sono 1.181; 4 che erano non qualificate ora lo sono; tuttavia un numero maggiore di qualificate nel precedente biennio è ora non qualificato (91). Dato che può essere spiegato con il fatto che non c’è stato un allargamento del perimetro delle gare considerate nel settore in questione, come invece avvenuto in quello dei “Lavori” per il quale vengono ora considerati i Cig sopra 150mila euro, mentre nel precedente biennio si consideravano solo quelli sopra 500mila euro.
Sempre nel settore “Lavori”, su 1.046 istanze presentate al 30 giugno 2025 che sono risultate qualificate nel nuovo biennio, circa 203 (poco meno del 20%) hanno usufruito della salvaguardia prevista dall’articolo 11, comma 4, dell’Allegato II.4 del Codice degli Appalti, secondo la quale se, in fase di revisione della qualificazione dopo i due anni, l’aggiornamento del punteggio conduca a una diminuzione che porterebbe la stazione appaltante ad un livello di qualificazione inferiore, il livello già ottenuto è mantenuto comunque per un anno se il nuovo punteggio è superiore a quello necessario per la qualificazione di livello inferiore, incrementato di almeno del 5 per cento. La percentuale degli enti che hanno usufruito di tale salvaguardia risulta più elevata nel settore “Servizi e forniture” (362 su 1.192 qualificate, vale a dire poco più del 30%).
Ulteriori dati su centrali di committenza ed amministrazioni convenzionate, distribuzione delle amministrazioni qualificate per regione, requisiti riguardanti “competenze” e “formazione”, nonché qualificazione per l’esecuzione sono consultabili nel Report in questione, ricordando che l’Elenco delle stazioni appaltanti e centrali di committenza qualificate, con i relativi dettagli, è pubblicato nel sito istituzionale di Anac.
Qualificazione stazioni appaltanti e centrali di committenza - report 2025
Ultimo aggiornamento 14/10/2025, 13:11
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Per il nuovo biennio nel settore “Lavori” la qualificazione è acquisita da 63 enti precedentemente non qualificati