Incarichi affidati in modo continuativo a tre avvocati in violazione del principio di rotazione
Date:
18 settembre 2025

Incarichi affidati in modo continuativo a tre avvocati in violazione del principio di rotazione
Tre professionisti esterni hanno gestito l’Ufficio legale del Comune di Lamezia dal 2011 sino ad oggi, in violazione del Codice dei contratti
L’affidamento dei servizi legali da parte di un’amministrazione costituisce un appalto. Qualora la stazione appaltante affidi la gestione del contenzioso in modo continuativo o periodico, l’incarico conferito ad hoc costituisce un contratto d’opera professionale. È quanto ha sottolineato Anac al Comune di Lamezia Terme, che ha impropriamente qualificato gli appalti di servizi legali contravvenendo nell’esternalizzazione degli incarichi legali ai principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e pubblicità.
L’Ente territoriale ha, infatti, affidato la gestione del contenzioso in modo continuativo o periodico a tre avvocati esterni disattendendo in maniera del tutto arbitraria il Codice degli Appalti.
Anac è intervenuta sul Comune di Lamezia con delibera n. 335, approvata dal Consiglio dell’Autorità del 23 luglio 2025. L’amministrazione comunale ha, infatti, affidato gli incarichi legali assegnando ai tre professionisti un corrispettivo mensile predeterminato che non tiene in considerazione la quantità né la qualità del servizio prestato dagli avvocati, con un importo pari alla retribuzione annua prevista attualmente dal Ccnl Funzioni locali per l’Area dei Funzionari con differenziale stipendiale zero, aumentato dell’indennità di amministrazione prevista dall’Ente locale.
“Per esternalizzare i servizi legali - scrive Anac - è imprescindibile rispettare i principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità e pubblicità senza tralasciare il principio di rotazione degli incarichi”. “L’elevato numero di conferimenti ai tre professionisti, da parte del Comune di Lamezia Terme, ha determinato ingiustificate rendite di posizione in favore dei tre legali che hanno ricevuto 2.100 incarichi in assenza di un apparato motivazionale idoneo a supportare la totale esternalizzazione degli incarichi a favore dei medesimi avvocati. Pare evidente, dunque, che una gestione così articolata degli affidamenti di incarichi legali, si pone in forte contrasto con il principio di rotazione, frustrando il favor partecipationis e facendo sì che gli incarichi vengano reiteratamente conferiti ai tre professionisti individuati con modalità difformi rispetto a quelle previste dal Legislatore”.
La gestione dell’area legale del Comune di Lamezia Terme dal 2011 in avanti - evidenzia Anac - “appare in distonia con i principi di buon andamento e di imparzialità di cui all’articolo 97 della Costituzione in virtù anche dell’assenza di una adeguata organizzazione dell’Avvocatura Comunale; considerato l’elevato contenzioso cui dover far fronte, infatti, una implementazione ed un rafforzamento dell’organizzazione interna potrebbe, in concreto, limitare l’esternalizzazione dei servizi legali alle controversie per cui si rende necessaria una professionalità specifica”.
“Si ritengono - continua Anac - non più differibili le valutazioni di competenza della Stazione Appaltante riguardo alle rilevate irregolarità con il fine di assumere quanto prima ogni iniziativa necessaria per far rientrare l’operato dell’Ente locale all’interno dei margini di legalità. Considerato anche che il Comune di Lamezia Terme ha pure deciso di prorogare sino al 31/03/2026 l’incarico ai tre professionisti in spregio a quanto previsto dal Codice dei contratti".
Consulta la Delibera
Last update 18/09/2025, 8:40
Condividi
Tre professionisti esterni hanno gestito l’Ufficio legale del Comune di Lamezia dal 2011 sino ad oggi, in violazione del Codice dei contratti