Mense per il personale delle carceri della Calabria: gravi irregolarità
Data:
21 luglio 2025

Mense per il personale delle carceri della Calabria: gravi irregolarità
Criticità anche per i servizi di vendita di prodotti ai detenuti
Irregolarità, gravi criticità, sistemi di controlli assenti nel servizio di ristorazione nelle mense per il personale e nei servizi di vendita di generi extravitto ai detenuti delle Case Circondariali di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. È quanto ha accertato Anac a seguito di ispezioni effettuate su delega da parte della Ragioneria Generale dello Stato presso il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Calabria, e approvato dal Consiglio dell’Autorità del 23 giugno 2025.
L’attività ispettiva condotta sull’appalto del periodo 1° gennaio 2021-31 dicembre 2023 – scrive Anac nella delibera n. 260, approvata dal Consiglio dell’Autorità del 23 giugno 2025 – “ha messo in luce profonde criticità nel sistema di controllo delineato dalla documentazione contrattuale, evidenziandone l’inefficacia sul piano sostanziale, nonostante la sua apparente articolazione formale. In particolare, le attestazioni mensili e semestrali predisposte dai Direttori operativi degli Istituti penitenziari, pur trasmesse con regolarità, si sono rivelate generiche e non supportate da documentazione idonea a comprovare il rispetto degli obblighi contrattuali, limitandosi spesso a dichiarazioni di regolarità prive di riscontri oggettivi in ordine alla tracciabilità delle derrate alimentari, alla qualità delle prestazioni rese e alla conformità alle previsioni tecniche ed ambientali del capitolato”.
“Particolarmente significativa è risultata l’attività della Commissione di verifica e collaudo, che ha rilasciato certificazioni semestrali di regolare esecuzione anche in presenza di gravi rilievi già formalizzati concernenti, tra l’altro, l’assenza della documentazione relativa alla convenzione per la gestione delle eccedenze alimentari, la mancata presentazione della relazione sul miglioramento continuo del servizio e la scarsa conformità delle forniture ai Criteri Ambientali Minimi, nonché la presenza di carenze igienico-strutturali nei locali per preparazione e distribuzione dei pasti.
L’attività svolta dalla Commissione ha evidenziato un approccio prevalentemente formalistico e riepilogativo, privo di un’analisi dettagliata delle inadempienze riscontrate e, soprattutto, non accompagnato da una proposta di attivazione del sistema di penali contrattuali, previsto dal Capitolato tecnico proprio al fine di sanzionare le violazioni rilevate nel corso dell’esecuzione”.
“In definitiva, il sistema dei controlli previsto, sebbene formalmente articolato e strutturato in più livelli, si è rivelato inidoneo a garantire un’efficace vigilanza sulla qualità del servizio reso, poiché l’assenza di un monitoraggio sostanziale, l’approccio meramente dichiarativo delle attestazioni, la tolleranza rispetto a violazioni documentate e la mancata attivazione tempestiva dei procedimenti sanzionatori hanno determinato una sostanziale neutralizzazione degli strumenti contrattuali posti a presidio dell’interesse pubblico”.
Stesse problematiche per il secondo lotto del servizio affidato per il biennio 2024-2025, con decorrenza dal 1° gennaio 2024, a seguito di nuova procedura di gara. Esso riguarda gli Istituti penitenziari di Locri, Palmi, Reggio Calabria e Catanzaro, per un importo complessivo a base d’asta pari a 1.347.288 euro. L’istruttoria ha fatto emergere, già nelle prime fasi di esecuzione, il riproporsi di criticità analoghe a quelle riscontrate nella precedente gestione, in particolare con riferimento alla carenza di documentazione a supporto delle verifiche effettuate ed a un approccio prevalentemente formale all’attività di controllo, che si sono concretizzate in adempimenti meramente dichiarativi, privi di riscontri documentali idonei a comprovare l’effettiva conformità delle prestazioni rese agli obblighi contrattuali.
In tale contesto, deve rilevarsi che a fronte di segnalazioni significative trasmesse da alcuni Istituti in ordine a difformità nell’erogazione del servizio, l’Amministrazione ha provveduto, ma in un periodo successivo all’attività ispettiva, all’adozione di un certificato negativo di regolare esecuzione relativo al primo semestre di esecuzione del servizio ed all’irrogazione di una penale per inadempienze contrattuali”.
Significativi profili di criticità sono stati riscontrati anche per il servizio di vendita di generi extravitto (sopravvitto) per i detenuti – periodo 2022-2025 con riguardo alla concreta operatività del sistema dei controlli in corso di esecuzione. È infatti emersa l’assenza di verifiche puntuali su profili essenziali della gestione, quali la congruità dei prezzi praticati agli utenti finali, la regolare distribuzione dei panieri solidali previsti per i detenuti indigenti e la tracciabilità delle modalità di approvvigionamento e vendita dei beni extravitto. È stato, inoltre, rilevato che le attestazioni di regolarità rese dai Direttori degli Istituti, oltre a non risultare supportate da adeguata documentazione probatoria, si basano su mere verifiche cartacee, prive di effettivi riscontri sul piano qualitativo e quantitativo. In più casi è emersa l’assenza di un controllo sistematico delle forniture, con conseguente impossibilità di accertare l’effettiva disponibilità, qualità e rispondenza dei prodotti offerti rispetto ai listini approvati.
Consulta la delibera
Ultimo aggiornamento 21/07/2025, 9:28
Condividi
Criticità anche per i servizi di vendita di prodotti ai detenuti