Newsletter n.10 del 27 giugno 2022
Data:
27 giugno 2022

Introduzione
Cari lettori,
in occasione della presentazione della relazione di Anac al Parlamento, avvenuta il 23 giugno scorso, di cui parleremo negli approfondimenti a seguire, ci è sembrato utile tornare in questa newsletter, a parlare dei compiti dell’Autorità, allo scopo di diffondere la conoscenza dell’istituto a nuovi utenti ed operatori del settore.
Chi siamo
L’Autorità Nazionale Anticorruzione è stata istituita nel 2014.
È una Autorità indipendente incaricata della prevenzione della corruzione e della vigilanza all’interno della Pubblica Amministrazione, della corretta gestione dei contratti pubblici, della concorrenza negli appalti, e del rispetto della trasparenza.
E’, in sostanza, l’Autorità della Buona Amministrazione.
L’Anac è costituita da un Consiglio, composto da quattro membri più il Presidente, nominati con Decreto del Presidente della Repubblica su proposta governativa e con il parere a maggioranza qualificata (due terzi) delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Gli incarichi hanno la durata di 6 anni e non sono rinnovabili. L’Autorità ha sede a Roma presso Palazzo Sciarra nel centro di Roma. L’Attuale Consiglio è stato nominato con decreto del Presidente della Repubblica dell’11 settembre 2020.
I componenti delle autorità sono scelti tra persone di indiscussa moralità e indipendenza e di comprovata esperienza e competenza nei settori in cui operano le stesse autorità. Il Presidente di Anac è Giuseppe Busia.
Gli altri componenti del Consiglio sono: Consuelo del Balzo, Luca Forteleoni, Paolo Giacomazzo e Laura Valli. Segretario Generale è Renato Catalano.
La missione istituzionale dell’Autorità si attua in tre direzioni: vigilanza e regolamentazione su Contratti pubblici di lavori, servizi e forniture; attuazione di misure anticorruzione; e controllo e verifica della trasparenza nella pubblica amministrazione.
Il cuore dell’attività dell’Anac è quella di vigilare per prevenire la corruzione creando una rete di collaborazione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, e al contempo aumentare l’efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche, riducendo i controlli formali.
Finanziamento e bilancio
L’ANAC non è finanziata dallo Stato, ma si autofinanzia. Si sostiene principalmente con le entrate da parte del mercato vigilato, ossia dei contributi dovuti dalle ‘stazioni appaltanti’, che bandiscono gare pubbliche (amministrazioni), dagli operatori economici (imprese) e dalle società organismi di attestazione (Soa).
Il Presidente, Giuseppe Busìa:
“La corruzione in Italia esiste, va combattuta con armi nuove, non possiamo pensare di lottare, prevenire, eliminare o ridurre la corruzione esclusivamente con le norme penali. Il diritto penale è l’estrema ratio, va bene in alcuni casi. Ci dobbiamo occupare di tutti gli ambiti in cui il diritto penale non arriva. È questo il compito principale di Anac.
Quindi: vigilanza su tutti gli appalti pubblici, ma anche inserimento in Italia della normativa europea sulla concorrenza.
Un modo di prevenire la corruzione è anche quello di aprire il mercato, creando trasparenza. Laddove lo stato dà soldi agli imprenditori per fare qualcosa, se ne dà troppi e quelli fanno poco e male, commette un danno gravissimo per la società perché si tratta di risorse pubbliche spese male.
Per combattere questo fenomeno così complesso e articolato, che non ha più un apice così evidente che è al centro di un sistema di redistribuzione piramidale ma ha una dispersione all’interno di diverse categorie, occorre lavorare essenzialmente sulla prevenzione della corruzione.
Alla base della nascita di Anac, poi, vi è la richiesta dell’Onu all’Italia (convenzione di Mèrida del 2003): non si può non avere una legge per prevenire la corruzione, o una pluralità di strumenti non sono solo quelli penalistici ma quelli che servono a creare buona amministrazione, trasparenza nell’amministrazione pubblica, disposizioni sul whistleblowing, sul conflitto di interessi, che evitino commistioni improprie tra politica e amministrazioni”.
Corruzione in Italia
In questo ultimo anno il nostro Paese ha scalato dieci posizioni nella classifica di Transparency International: secondo i dati dell’Indice della percezione della corruzione 2021 il nostro l’Italia è al 42° posto su una classifica di 180 paesi migliorando 10 posizioni rispetto all’anno precedente, che era al 52° posto, anche grazie all’attività dell’Autorità nazionale anticorruzione.
Primo piano - L’Italia ha aderito a Parigi con Anac alla rete delle Autorità europee per l’Etica Pubblica
Al via a Parigi la Rete delle Autorità Pubbliche per l’Integrità dell’Unione europea.
Anac, insieme ai colleghi della Haute Autorité pour la transparence de la vie publique (l’Autorità francese per la trasparenza nella vita pubblica), ha avviato lo scorso 10 giugno 2022 il processo per la costituzione della Rete, segnando l’inizio di una nuova, più intensa, collaborazione istituzionale tra le diverse autorità che si occupano di integrità e trasparenza.
Approfondimento - Il Discorso del Presidente Busia al Parlamento il 23 giugno 2022 “Strategico il controllo digitale preventivo con la Banca Dati Anac”
Il Presidente dell’Anac, Giuseppe Busìa, ha tenuto giovedì 23 giugno in Parlamento la Relazione annuale dell’attività dell’Autorità Anticorruzione.
Tra i temi affrontati la lotta alla corruzione attraverso le tecnologie informatiche, i controlli digitali preventivi e l’incrocio dei dati; la necessità di maggiore semplificazione e trasparenza nella Pubblica amministrazione; la richiesta di efficienza negli acquisti pubblici in Italia riducendo e qualificando le stazioni appaltanti.
Utilizzo in modo innovativo delle tecnologie informatiche
“Con l’arrivo dei 250 miliardi di fondi europei e l’avvio degli appalti, s’intensifica il rischio di corruzione e di infiltrazioni criminose nel nostro Paese”, ha detto il Presidente Busìa. “Le nuove sfide del malaffare ci spingono ad usare armi nuove per combattere corruzione, spreco di denaro pubblico, infiltrazioni criminose negli appalti. Strategico è l’utilizzo in modo innovativo delle tecnologie informatiche, con l’incrocio dei dati nella Banca Dati, che contiene oltre 60 milioni di appalti e tutte le informazioni sulle imprese appaltanti. Sono questi gli strumenti più efficaci nel prevenire e combattere la cattiva amministrazione: controllo digitale preventivo, monitoraggi, amministrazione trasparente”.
Semplificazione e trasparenza
“Per combattere la corruzione, ma soprattutto per una Buona Amministrazione, servono trasparenza e semplificazione”, ha dichiarato il Presidente Busìa. “Troppi adempimenti, troppe leggi spesso scritte male, troppe complicazioni burocratiche frenano il Paese e rendono estremamente difficoltosa la vita quotidiana delle persone, delle imprese e delle amministrazioni pubbliche”.Per questo Anac ha posto la semplificazione come una linea guida del proprio agire. Innanzitutto semplificando gli oneri di pubblicazione, a legislazione vigente, soprattutto per gli enti pubblici di minori dimensioni. Anac sta lavorando, poi, sulla realizzazione del Portale Unico della Trasparenza, concepito come il luogo digitale, aperto al pubblico, che conterrà le informazioni essenziali sull’attività di tutte le pubbliche amministrazioni italiane, una sorta di finestra aperta non solo al controllo, ma alla partecipazione di tutti i cittadini”
Più efficienza della Pubblica Amministrazione: riforma delle stazioni appaltanti
“Una maggiore efficienza e modernizzazione del sistema degli appalti in Italia resta, però, imprescindibile senza una profonda riforma e qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, che è peraltro uno degli obiettivi strategici nel Pnrr. Tra le cause di inefficienza e di sprechi di risorse pubbliche, nonché di possibile corruzione, vi è senza dubbio la scarsa professionalizzazione di chi acquista, e l’eccessiva dispersione dei soggetti acquirenti in un numero altissimo e non funzionali di stazioni acquirenti. Anac ha individuato i criteri per la qualificazione delle stazioni appaltanti, delineando aspetti di qualità, efficienza, professionalizzazione, che portino ad un accorpamento della domanda, e ad una riduzione conseguente del loro numero. In sostanza, chi è in grado di fare acquisti per dimensioni e capacità professionali, procederà ad acquistare. Gli altri saranno spinti ad accorparsi, o a rivolgersi a quelle in grado di farlo.
Oggi in Italia esistono 36.000 stazioni appaltanti e centrali di committenza, con oltre 100.000 centri di spesa, dove ciascuno bandisce gare e gestisce appalti, pur senza averne le competenze economiche, informatiche e dimensioni operative di scala per spuntare prezzi favorevoli e svolgere le gare al meglio per l’interesse pubblico.
Troppi affidamenti diretti, così si aggira il Codice dei Contratti
“La trasparenza non rallenta gli appalti, ma evita che si creino aree di opacità che penalizzano le imprese sane e riducono la concorrenza”, ha dichiarato Busìa. “La legge delega per il nuovo Codice degli Appalti dovrà traghettare verso un quadro normativo chiarificato, in cui si auspica che siano abbandonati taluni eccessi dettati dalle finalità della normativa emergenziale, dando nuovo impulso alla concorrenza e alla migliore gestione e spesa del denaro pubblico. A maggior ragione considerando che il settore dei contratti pubblici nel 2021 ha visto una crescita con un aumento della spesa pubblica - registrato nel 2022 – pari a 199,4 miliardi di euro.
Come effetto dei decreti “Semplificazione”, sul piano delle gare, nel 2021 si è registrato un notevole aumento di affidamenti diretti e procedure negoziate senza bando. Occorre tornare alla gara aperta, al libero mercato, alla scelta dei migliori attraverso la gara, e non con appalti decisi per via discrezionale”.
Merito e competenza nelle assunzioni della Pubblica Amministrazione
“Per una Pubblica Amministrazione qualificata ed efficiente occorrono politiche di rinnovamento generazionale dei funzionari pubblici, in grado di attrarre i migliori talenti, premiando merito e competenza, rafforzando così il vero capitale delle amministrazioni”, ha affermato il Presidente Busìa. “Le persone capaci non solo adempiono correttamente ai propri compiti, ma sono anche in grado di vigilare e di operare al servizio del bene comune, consci del proprio valore, senza essere tentati di sopperire alle proprie mancanze sottomettendosi a richieste irricevibili.Ben vengano, dunque, gli sforzi con i quali si sta cercando di far fronte alle gravi carenze di organico. Attenzione, però, ad evitare che l’accelerazione delle procedure di reclutamento finisca per pesare sul rigore delle selezioni e, quindi, influire sulla qualità dell’agire pubblico nel lungo termine. In questo senso, appaiono poco lungimiranti alcune proposte, anche recenti, di stabilizzare per legge i dirigenti, scelti unicamente su decisione discrezionale del vertice politico o amministrativo, al di fuori delle selezioni concorsuali, privilegiate invece dalla nostra Carta fondamentale”.
Consulta le schede tematiche:
La vigilanza collaborativa
La Banca dati nazionale contratti pubblici
Bando tipo digitale
Qualificazione stazioni appaltanti
Vai al Discorso del Presidente 2021
Vai alla Relazione annuale 2021
Notizie - Vademecum per le società in house nel nuovo Codice degli appalti e nel Testo unico delle società pubbliche
L’Autorità Nazionale Anticorruzione e il Consiglio Nazionale del Notariato hanno redatto il 'Vademecum per le società in house nel nuovo Codice degli appalti e nel Testo unico delle società pubbliche'.
Il documento, realizzato a seguito del Protocollo di intesa - CNN del 2 maggio 2022, è stato realizzato per coadiuvare i notai nella predisposizione degli statuti o di altri atti che disciplinano le società in house.
Notizie - Intesa Anac-sindacati: tutelare i lavoratori attraverso i contratti degli appalti
La collaborazione nasce anche dall’opportunità di tutelare il lavoro in seguito all’attuazione delle norme del decreto semplificazioni e in vista di successivi interventi di soft law.
La volontà è di favorire la massima trasparenza nel settore degli appalti pubblici insieme al rispetto delle tutele previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro.
Notizie - Anac ripristina scadenze e obblighi di comunicazione a seguito della fine dell’emergenza Covid-19
Terminato lo stato di emergenza Covid, Anac ha ripristinato le scadenze per gli obblighi di comunicazione dei dati sugli appalti pubblici e i termini dei procedimenti di competenza dell’Autorità.
Questi erano stati sospesi o modificati in seguito ai provvedimenti presi dal governo per la pandemia.
Con la delibera N. 271 del 7 giugno 2022, cessa quindi l’efficacia delle delibere approvate all’inizio dell’emergenza con cui erano stati allungati i termini per il perfezionamento dei Cig (codice identificativo di gara), per la trasmissione dei dati all’osservatorio contratti pubblici e per l’emissione del Cel (Certificato esecuzione lavori) da parte della stazione appaltante.
Focus atti Anac - Rotazione dei dirigenti necessaria per prevenire la corruzione
E’ quanto ha ribadito l'Autorità Nazionale Anticorruzione, richiamando un importante comune altoatesino, Laives, per la mancata rotazione dei dirigenti negli uffici a più elevato rischio di corruzione.
Con un Atto del Presidente approvato al termine di un procedimento di vigilanza in materia di prevenzione della corruzione, l’Autorità ha inviato all’amministrazione altoatesina una raccomandazione a integrare il Piano Triennale per la prevenzione della corruzione prevedendo la disciplina della rotazione ordinaria del personale dirigenziale.
Dall’istruttoria condotta da Anac è emerso, infatti, che alcuni dirigenti ricoprivano lo stesso incarico da più di un decennio con oltre tre rinnovi consecutivi.
Focus atti Anac - Cooperative pagate per assistenza agli alunni disabili durante il lockdown
Un’amministrazione deve sempre controllare quello che paga.
Non può saldare fatture per assistenza agli alunni disabili a scuola mentre le scuole sono chiuse per lockdown, accettando il rendiconto dell’impresa senza effettuare verifiche.
E’ quanto ha stabilito Anac, intervenendo nel caso del Comune di Eboli, in provincia di Salerno.
Focus atti Anac - Incarichi legali discrezionali ai soliti avvocati, Anac richiama la Società trasporti del Lazio
La Cotral Spa, società in house della Regione Lazio concessionaria del servizio di trasporto pubblico locale extraurbano nel Lazio, ha affidato la maggior parte degli incarichi legali degli ultimi anni a una cerchia ristretta di nove avvocati individuati mediante scelte puramente fiduciarie “in spregio” ai principi di imparzialità, trasparenza, anticorruzione e rotazione richiesti dal codice dei contratti pubblici.
E’ quanto ha stabilito Anac, dopo un’approfondita istruttoria, che si è tradotta in un Atto del Presidente, approvato dal consiglio il 18 maggio scorso, al termine di un procedimento di vigilanza sulla società laziale.
Focus atti Anac - Appalti, i possibili conflitti di interesse vanno sempre verificati dalla Stazione appaltante
Nell’assegnare un appalto occorre sempre verificare che non vi siano conflitti di interesse da parte dei soggetti coinvolti, a qualunque titolo, in tutte le fasi dell’affidamento dei contratti pubblici, compresa la realizzazione dell’esecuzione. E’ necessario procedere costantemente ad un’attenta vigilanza, e verifica delle dichiarazioni fornite, risolvendo le eventuali situazioni di conflitto che dovessero emergere.
E’ quanto ricorda Anac con la Delibera numero 273 del 7 giugno 2022 intervenendo nel caso di un Comune del Friuli Venezia Giulia, in cui l’Autorità ha accertato la violazione delle norme sul conflitto di interessi nell’ambito degli affidamenti pubblici.
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Ultimo aggiornamento 15/11/2022, 14:35
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