Opere Pubbliche: Giampaolino (Autorità contratti pubblici), politica responsabile per legislazione coomplessa e sterminata. "Irrisolto conflitto tra tutela risorse pubbliche e mercato"
Data:
12 novembre 2007

Introduzione
Comunicato Stampa
“La politica non può non essere chiamata in causa per la vastità e la complessità della legislazione in materia di opere pubbliche, con particolare riguardo ai costi e alle lungaggini”. Lo ha affermato il Presidente dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, Luigi Giampaolino intervenendo alla Tavola Rotonda con il Governo Italiano, organizzata in data odierna da Business International su “Risanamento, competitività, sviluppo ed equità: Governo, opposizione ed imprese a confronto”, nella sessione dedicata allo sviluppo delle infrastrutture, delle reti di mobilità e dei vincoli ambientali.
“Siamo in presenza - ha spiegato Giampaolino - di una legislazione nazionale sterminata, di circa 700 norme, con riferimento solo ai testi principali di Codice e Regolamento, alla quale occorre aggiungere le leggi regionali di ben 19 Consigli regionali e 2 Consigli Provinciali che possono legiferare in materia”.
“Si tratta - ha continuato- pertanto, di una legislazione vasta e in alcuni casi sovrapposta, sia per le diversità ed i contrasti che possono aversi tra quella regionale e quella nazionale, sia per i problemi che si pongono sulla compatibilità di talune di queste norme con la normativa comunitaria, che può portare – come di recente avvenuto presso il TAR Lazio – ad una disapplicazione delle norme o ad una remissione di esse alla Corte di Giustizia Europea”.
“Si tratta, inoltre - sempre a giudizio di Giampaolino - di una legislazione percorsa da un irrisolto conflitto di fondo tra la tutela delle pubbliche risorse e il corretto agire delle pubbliche amministrazioni da una parte e dall’altra la tutela del mercato e delle imprese, che appare l’ottica preferita dalla visione e dalla normativa comunitaria”.
In merito alla responsabilità delle imprese, il Presidente Giampaolino, prendendo spunto da alcuni interventi al dibattito, ha convenuto che:“Il problema principale delle opere pubbliche è costituito dalla progettazione che coinvolge anche le imprese, ora che esse sono chiamate a ruoli determinanti, a seguito dell’introduzione di istituti che proprio la normativa europea ha favorito e previsto, come l’appalto integrato ed il dialogo competitivo”.
“In ogni caso- ha concluso il Presidente Giampaolino –il problema fondamentale rimane quello di una pubblica amministrazione che sappia controllare il progetto rimesso anche alla responsabilità delle imprese. Per questo aspetto, politici ed imprenditori sono accomunati nella medesima responsabilità”.
Ultimo aggiornamento 21/10/2021, 13:47