Opere pubbliche: Giampaolino (Autorità vigilanza contratti pubblici), rilanciarle è anche un problema di regole
Data:
23 ottobre 2007

Introduzione
Comunicato Stampa
“Rilanciare le opere pubbliche in Italia è anche, e per parte notevole, un problema di regole: la presenza di diversi legislatori, forse troppi; un procedimento autorizzatorio che prende l’andamento e la complessità del processo per la presenza di interessi tutti degni di tutela, ma forse troppo tutelati con potestà di veti pregiudiziali; la presenza di parti (regioni, enti locali, enti pubblici e privati) ritenute tutte parti necessarie al fine del decidere”. Lo ha affermato il Presidente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, Luigi Giampaolino, intervenendo oggi a Roma al Forum nazionale dell’OICE.
“L’eccessiva regolamentazione e burocratizzazione della materia degli appalti pubblici potrebbe costituire, pertanto, un ostacolo alla realizzazione delle opere, laddove occorrerebbe fornire linee di scorrimento e di agile percorribilità e non una disciplina dettagliata ed ostacolante.
Anche in sede di presentazione della relazione al Parlamento dell’Autorità – ha ricordato Giampaolino - è stato segnalato che normative regionali che moltiplicassero e diversificassero in maniera troppo divergente discipline riguardanti una eguale attività, potrebbero risolversi in appesantimenti per le imprese e in un disorientamento per gli operatori economici. Ed è per questo che un’attenzione alla legislazione regionale appare indispensabile per assicurare un quadro ordinato e coerente di sviluppo”.
Secondo il Presidente dell’Autorità, “si è in presenza di una legislazione che assume il respiro e la dimensione di un Codice della materia, doppiato, poi, per buona parte, nelle varie sedi regionali, con una impostazione fortemente analitica, sia pure mossa dall’intento di disciplinare in modo esauriente la fattispecie per limitare le incertezze interpretative e garantire al meglio possibile le parti in causa. Questo complesso normativo, poi, viene integrato e, talvolta, duplicato, da un intervento regolamentare ancora più massiccio ed invasivo”.
“L’Autorità – ha aggiunto Giampaolino - guarda la materia degli appalti in una luce nuova, come strumento funzionale al mercato inteso come valore da promuovere e tutelare. Competitività e trasparenza dei mercati sono il binomio necessario affinché le amministrazioni pubbliche possano acquistare beni e servizi e lavori a prezzi più bassi ma soprattutto di qualità migliore, mediante una consistente semplificazione dei processi di acquisto e una riduzione dei costi amministrativi e delle altre inefficienze del settore. Nello stesso tempo – ha concluso - l’Autorità opererà affinché, nel rispetto del principio della concorrenza, l’intero mercato oggetto della sua azione possa beneficiare di un sistema di regole efficienti e trasparenti in grado di assicurarne il buon funzionamento, sempre tenendo a mente la tutela dell’interesse pubblico, inteso come interesse della collettività al buon uso del denaro pubblico ed alla trasparenza e correttezza dell’azione amministrativa”.
Ultimo aggiornamento 21/10/2021, 13:48