Pantouflage, la farmacia non può assumere chi ha fatto ispezioni per conto dell’Azienda sanitaria
Data:
05 aprile 2023

Il pantouflage
L’ex dipendente di una Azienda sanitaria emiliana non può essere assunta dalla farmacia dove, nei tre anni precedenti alla cessazione del servizio, abbia svolto due ispezioni sulle condizioni igienico sanitarie dei locali e sullo stato di conservazione dei medicinali.
Lo chiarisce l’Anac in una richiesta di parere del titolare della farmacia. Nel caso in esame, infatti, scatta il cosiddetto divieto di pantouflage.
Anac ricorda che la norma prevede che i dipendenti, i quali negli ultimi tre anni di servizio hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni, non possono svolgere nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri.
“I contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto dal presente comma – ricorda Anac - sono nulli, ed è fatto divieto ai soggetti privati che li hanno conclusi o conferiti di contrattare con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre anni con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti”.
Il caso specifico
La dottoressa, che il titolare della farmacia vorrebbe reclutare, è stata fino al 30 giugno 2022 dipendente della Usl-Irccs di un capoluogo emiliano e, nel dettaglio, in qualità di Componente della commissione di vigilanza, ispezione e controllo sulle farmacie, ha preso parte a due ispezioni nella farmacia in questione, una a febbraio e una a luglio del 2020: la prima ha verificato l’aspetto dei locali e dei medicinali e si è conclusa con “giudizio ottimo”, la seconda, insieme ai Nas di Parma, conclusasi con un verbale sottoscritto dalla stessa dottoressa.
Secondo Anac i dipendenti che esercitano funzioni ispettive sono da ricondurre nell’ambito di applicazione del divieto di pantouflage in quanto mediante tale attività essi possono incidere in maniera determinante sulla decisione. E la dottoressa che il titolare della farmacia intende assumere rientra in questa categoria.
L'estensione del pantouflage
Nel mirino dell’Anac sono finiti anche due pareri favorevoli sottoscritti dalla stessa dottoressa, e indirizzati al Comune, riguardo alla richiesta della farmacia in questione di ampliare il laboratorio. A seguito di tali pareri favorevoli il Comune ha autorizzato i lavori. Il parere della dottoressa, evidenzia Anac, ha inciso in maniera determinate sul contenuto della decisione finale, ossia del provvedimento di autorizzazione, che appare essere una diretta conseguenza del parere reso. E il divieto di pantouflage si applica non solo al soggetto che abbia firmato l’atto ma anche a coloro che abbiano partecipato al procedimento.
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Ultimo aggiornamento 05/04/2023, 7:45
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Anac interviene su richiesta di parere avanzata dal titolare della farmacia