Restauri con soldi pubblici, anche le parrocchie devono applicare il codice degli appalti
Data:
11 gennaio 2022

Restauro di edifici ecclesiastici con finanziamenti pubblici
Le parrocchie che ricevono finanziamenti pubblici per il restauro della chiesa e del sagrato, devono applicare anch’esse il codice degli appalti e la normativa dei lavori pubblici come un qualsiasi ente pubblico.
E’ quanto ha ribadito Anac, intervenendo sulla richiesta di parere avanzata dalla Regione Autonoma Sardegna, la quale ha finanziato in maniera cospicua in misura superiore al 50% dell’intervento, importanti lavori di restauro di un complesso ecclesiale del capoluogo sardo, di dichiarato interesse culturale storico artistico. L’importo della ristrutturazione supera il milione di euro.
La parrocchia, pertanto, dovrà attenersi all’applicazione del codice dei contratti pubblici per l’esecuzione di tutti i lavori, come pure per i vari affidamenti dei servizi di architettura e di ingegneria.
I restauri, sottolinea l’Autorità nel parere firmato dal presidente Giuseppe Busia, “sono di importo superiore a un milione di euro e sono sovvenzionati per oltre il 50% direttamente dalla Regione”.
Il Parere dell'Anac
Leggi il Parere dell'Autorità:
Ultimo aggiornamento 11/01/2022, 8:52
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Un Parere dell'Anac stabilisce che se finanziati con denaro pubblico i complessi ecclesiali devono applicare la normativa sui lavori pubblici